I detriti spaziali in uno studio di tre dottorandi del Poliba per un progetto dell'OCSE. Il tema dei detriti spaziali è oggigiorno di grande interesse per la comunità scientifica. Con l’incremento dei satelliti nelle orbite terrestri, la sostenibilità dello spazio sta assumendo una rilevanza sempre maggiore nel dibattito politico e industriale. Esiste infatti un rischio sempre maggiore di arrivare ad un punto di non ritorno, in cui intere regioni dello spazio potrebbero diventare inutilizzabili data la congestione troppo elevata dovuta dalla presenza di satelliti e detriti. In questo contesto, varie organizzazioni internazionali si stanno impegnando a coordinare e a definire un piano d’azione.
Tra queste troviamo l’OCSE, l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, che ha di recente coordinato un progetto, “OECD Project on the Value and Sustainability of Space-Based Infrastructure” invitando università ed enti di ricerca di tutto il mondo a contribuire su questo tema.
Lo studio
Il Politecnico di Bari ha partecipato al progetto dell'OCSE, con un gruppo di lavoro formato dai dottorandi in “Ingegneria e Scienze Aerospaziali”, Davide Vittori ed Elena Ancona, e dal dottorando in “Ingegneria Gestionale” Claudio Loporcaro, con il supporto dei proff.
Il lavoro condotto dai dottorandi è stato valutato positivamente dall’OCSE e da varie agenzie spaziali nazionali e sarà pubblicato nel 2022 in un report dell’OCSE su “Space Sustainability”. Nella ricerca, dal titolo, “Space Debris Impacts Assessment: Identifying the Costs Caused by an Irreversible Deterioration of the Orbital Regimes”, gli autori affrontano il problema della congestione nelle orbite terrestri, svolgendo analisi di tipo qualitativo e quantitativo.
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