Statale 16, riaprono i cantieri: una corsia da Cozze a Fasano

Statale 16, riaprono i cantieri: una corsia da Cozze a Fasano
di Domenico DICARLO
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Mercoledì 7 Settembre 2022, 05:00

Ripartiranno a breve i lavori sulla Statale 16 nel tratto compreso tra Cozze e Monopoli. Tutto come previsto, dunque: dopo la sospensione dello scorso 15 giugno, e dunque dopo la pausa estiva, si ripartirà a spron battuto. I lavori che Anas sta eseguendo sulla Statale 16 Bari-Lecce, finanziati con fondi ministeriali direttamente gestiti, consistono nel rifacimento dello spartitraffico centrale, nella sostituzione delle barriere laterali, nel rifacimento dei portali di tutta la segnaletica e della pavimentazione stradale, nella sistemazione idraulica e nel recupero strutturale di ponti e viadotti nelle parti ammalorate. I lavori sono suddivisi in 5 lotti funzionali, tutti appaltati per complessivi 250 milioni di euro e frazionati in 14 stralci operativi, di cui quattro sono in corso di esecuzione dallo scorso febbraio per circa 40 milioni di euro. Tre di questi quattro cantieri sono quelli di Cozze, Polignano e Fasano. In realtà, si arriverà praticamente alle porte di Monopoli per quello che concerne il tratto “barese”. Lunedì si è riunito il comitato operativo viabilità, istituito presso la Prefettura di Bari, per valutare la ripresa degli interventi di messa in sicurezza. Nel corso della riunione, l’Anas ha presentato il calendario dei lavori, già avviati nei primi mesi del 2022 e sospesi nel periodo estivo per agevolare il flusso veicolare diretto alle località turistiche. Sono state anche analizzate le principali criticità emerse nelle prime due settimane di giugno, in corrispondenza dei primi esodi estivi, per le quali il comitato ha proposto contromisure organizzative, informative e tecnologiche da adottare alla riapertura dei cantieri per limitare al massimo i disagi per la circolazione. Al momento non state rese note le date ufficiali, ma tutto lascia presagire che i cantieri dovrebbero riaprire a metà settembre. Cosa succederà, dunque? Il tratto tra Cozze e Polignano tornerà ad una corsia, esattamente come accadeva prima del 15 giugno. Al momento, si continua a percorrere regolarmente a due corsie, ma nessuno canti vittoria: tempo una settimana e si torna come prima del periodo estivo.

La preoccupazione degli automobilisti è lecita: se è vero che non ci sarà il traffico classico estivo, quando, a prescindere dal cantiere o meno, gli ingorghi sono all’ordine del giorno (e soprattutto della sera), parliamo comunque di una delle arterie più trafficate della Puglia e i disagi saranno inevitabili, soprattutto negli orari più a rischio e nei week-end, quando in tanti raggiungono le località di villeggiatura o si recano a Polignano, Monopoli e company anche semplicemente per una pizza o un caffè. Tutti hanno bene in mente quello che accadde il 25 aprile, quando il traffico era talmente congestionato da arrivare sino alle porte di Bari, o il ponte del 2 giugno. Anche in questo caso, in tanti ricordano le immagini di chi, scherzosamente, aveva piazzato sdraio e lettini nel bel mezzo della strada, tanto da lì non ci si sarebbe mossi per parecchio. Ma Anas ha più volte ribadito come i lavori siano inevitabili. Quando, nella nota, Anas parla di «contromisure tecnologiche», altro non sono che i pannelli verticali che segnalano ingorghi e traffico. Mossa intelligente, piuttosto, sarebbe quella di utilizzare le vie interne, in particolare la provinciale che passa da Noicattaro, Rutigliano e Conversano e, da lì, ritrovarsi direttamente a Monopoli. Si ripartirà, come detto, dal tratto tra Cozze e Polignano, poi scendere sino allo porte di Monopoli. Step by step: già a luglio furono effettuati simulazioni nel tratto suddetto. Ma sino a quando sono previsti disagi? In attesa dell’ufficializzazione del calendario da parte di Anas, il cantiere dovrebbe essere rimosso definitivamente entro la fine dell’anno, quando tutto il tratto dovrebbe essere completato e rinnovato. Più immediata, invece, dovrebbe essere la rimozione del cantiere sulla Ss 379 tra Pezze e Torre Canne: lì siamo quasi in chiusura. Aspetto fondamentale perché nei “migliori” momenti, l’ingorgo diventava unico, dal fasanese e Polignano. Almeno questo dovrebbe essere scongiurato.

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