Sparò a una festa ferendo due persone: arrestato 33enne. L'azione plateale contro i presunti appartenenti a un clan rivale

Le vittime, di 34 e 41 anni, fornirono una versione ei fatti ritenuta reticente

Sparò a una festa ferendo due persone: arrestato 33enne. L'azione plateale contro i presunti appartenenti a un clan rivale
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Giovedì 2 Dicembre 2021, 10:20

Con l'accusa di aver sparato ad una festa e ferito due uomini, un 33enne di Cassano delle Murge, Fabio De Girolamo, è stato arrestato dai carabinieri del comando provinciale di Bari in un'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Il fatto è avvenuto nella notte tra il 19 e il 20 settembre del 2019 ad Altamura. I militari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Dda. L'indagine, condotta dai militari del nucleo investigativo, è stata sviluppata con attività tecniche ed è stata supportata da diverse dichiarazioni di collaboratori di giustizia, consentendo di ricostruire l'accaduto.

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Quella notte, il 33enne, dagli inquirenti ritenuto contiguo alla criminalità organizzata operante a Cassano delle Murge, con un'azione plateale e incurante della presenza di persone tra cui vari minorenni, sparò con una pistola a due persone ritenute appartenere a un clan rivale di Altamura.

Due uomini, di 34 e 41 anni, il secondo di recente arrestato in un'operazione antimafia, riportarono ferite da arma da fuoco in varie parti del corpo, con una prognosi iniziale di 30 e 20 giorni. Sul posto i carabinieri della sezione investigazioni scientifiche di Bari repertarono tre bossoli di pistola calibro 7.65. I feriti si presentarono da soli in ospedale e fornirono una versione dei fatti che è risultata «reticente e discordante dalla realtà, con la sola finalità - così come si legge nel provvedimento del giudice - di risolvere la questione in un secondo momento mediante un'azione vendicatoria, seguendo il consolidato modus operandi proprio degli ambienti criminali». L'arrestato dovrà rispondere di lesioni personali aggravate e di porto e detenzione di arma da fuoco, con l'aggravante del metodo mafioso.

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