Sequestrato albergo in Costa Smeralda: 4 denunce per riciclaggio. Indagati anche nel Barese. La struttura alberghiera, l'Hotel Tre Monti, ad Arzachena (Sassari), in località Baja Sardinia, del valore di 1,7 milioni di euro, è stata sequestrata su disposizione del Gip del Tribunale di Bari. Nell'inchiesta sono indagate quattro persone con l'accusa di riciclaggio.
Gli accertamenti della Finanza
Secondo quanto ritiene di aver accertato la Guardia di Finanza era stato realizzato un «articolato sistema di gestione societaria, riconducibile a una pluralità di soggetti, diretto a celare la delittuosa acquisizione del complesso alberghiero». In particolare gli investigatori ritengono che i quattro indagati, in concorso tra loro, attraverso una serie di trasferimenti di proprietà «illeciti e fittizi» tra varie società «appositamente costituite anche con sede all'estero», avrebbero ostacolato l'accertamento sulla presunta illecita provenienza della struttura ricettiva.
Gli indagati
Nell'indagine sono indagati per riciclaggio Alfonso Marco Santoro, di 42 anni, di Canosa di Puglia (Bt), socio amministratore e legale rappresentante della Triveneto Alberghi srl; Felice D'Agostino, di 40, di Terlizzi (Bari), amministratore di fatto della Triveneto Alberghi srl; Mauro D'Agostino, di Terlizzi, di 43, socio di maggioranza e amministratore di fatto della Gripal Costruzioni srl con sede legale a Bucarest; e Gaetano Vernarelli, di 77, dell'Aquila, legale rappresentante della Gripal Costruzioni.
In sostanza, in sede di costituzione della Triveneto Alberghi (del 2 ottobre 2013) il socio unico Ap.Tov (società poi fallita) ha conferito «con condotta distrattiva» da parte dei suoi amministratori, la proprietà dell'hotel Tre Monti a titolo di sottoscrizione del capitale della nuova società; successivamente la proprietà dell'hotel è stata trasferita alla Gripal Costruzioni che, contestualmente, lo ha dato in gestione dalla Triveneto. Secondo l'accusa, già al momento della cessione dell'hotel da parte della Ap.Tov questa società era in stato di decozione, quindi l'immobile è stato ceduto per sottrarlo alle pretese creditorie.