Scuole dell'infanzia chiuse, la protesta dei genitori: «I bambini non sono pacchi»

Scuole dell'infanzia chiuse, la protesta dei genitori: «I bambini non sono pacchi»
di Samantha DELL'EDERA
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Venerdì 13 Gennaio 2023, 05:00

L’annuncio della chiusura di tre scuole dell’infanzia comunali (Regina Margherita a Madonnella, Diomede Fresa a Bari Vecchia e Il Parco a San Pasquale) ha scatenato le proteste dei genitori. Soprattutto per i bimbi che frequentano Il Parco e la Regina Margherita. «Siamo davvero preoccupati per quello che ci è stato comunicato – raccontano le famiglie – i nostri figli frequentano la scuola dell’infanzia Il Parco. Ci hanno detto che saranno trasferiti nel vicino “Il Glicine bianco”, mantenendo la stessa costituzione di classe, ma non c’è alcuna certezza sulle insegnanti. Sarà il loro ultimo anno, è importante fare completare loro un percorso. Invece andiamo incontro alla completa incertezza».

E tantissimi sono i messaggi anche lasciati sulla bacheca social dell’assessore alle Politiche educative, Paola Romano. «I bambini non sono oggetti che sposti come vuoi – scrive una altra mamma - Abbiamo iscritto i nostri figli alla scuola dell’infanzia Il Parco per le maestre e ora non potete improvvisamente privare i nostri bimbi dei loro punti di riferimento! Va fatta una “programmazione” di chiusura».

Le rimostranze

«Alla scuola Il Parco è stato riservato un destino assurdo: ovvero chiusura senza garantire ai nostri figli una continuità con le loro insegnanti – continua ancora un’altra mamma - Non si può pensare di spostare i nostri bambini come pedine, in nuove strutture, con nuovo personale e senza un minimo di stabilità per loro.

Stiamo parlando di bambini di 3-5 anni che andrebbero tutelati più di chiunque altro. Il provvedimento riguardante la nostra scuola deve essere assolutamente rivisto con la collaborazione di insegnanti, genitori e istituzioni per trovare una soluzione ottimale per i nostri figli che negli ultimi anni hanno già sofferto abbastanza». Ed ancora: «È impensabile separare i bambini dalle loro maestre».

Proteste anche dalla Regina Margherita. «Il progetto di riqualificazione della scuola Regina Margherita è necessario e si conosce dal dicembre 2021, ci sono gli atti e la comunicazione istituzionale e non a ricordarcelo. C’è stato il tempo necessario per trovare una sede alternativa garantendo la continuità didattica – spiega una mamma - Comunicare oggi la chiusura della scuola e proporre di iscrivere i bambini ad un’altra scuola sarebbe da dilettanti allo sbaraglio. Se così fosse questa amministrazione sarà ricordata per aver speso bene fondi comunitari sacrificando bambini».

La petizione

Alcuni genitori hanno aperto anche una petizione online. «Il 30 giugno – si legge nel testo della raccolta firme- il Regina Margherita chiuderà fino a data da destinarsi , poiché finalmente grazie al piano Pnrr sono stati stanziati i fondi per la ristrutturazione dei locali. Solo l’11 gennaio noi siamo stati informati che i nostri bambini non avranno più la loro sede e che si sta cercando una sede alternativa che però non include le “nostre” maestre». «Il Comune deve trovare una soluzione temporanea in una struttura nel quartiere che possa ospitarci tutti, maestre comprese», conclude il testo della petizione. Pronta la replica dell’assessore Romano. «Era impensabile continuare ad utilizzare un immobile privato come quello dove è presente la scuola Il Parco quando a poca distanza c’era un edificio comunale – spiega Romano – dove c’è spazio per tutti. Per le insegnanti vedremo, stiamo raccogliendo informazioni. Ma c’è tempo fino a settembre, quando avverrà il trasferimento e una soluzione la troveremo, anche per la Regina Margherita. Presto – conclude – incontrerò i genitori. Cercheremo di assicurare la maggiore continuità ai bambini e il minor cambiamento possibile in questi trasferimenti. Adesso c’è l’opportunità di fare un intervento che la Regina Margherita aspetta da sempre».

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