La morsa dell'Anticiclone stenta ad allentare la sua presa e in Puglia l'estate è ancora piena. Così, dopo il ritorno in classe per circa mezzo milione di studenti, misurarsi con gli spazi angusti di alcune aule non è stato facile per gli studenti. All’istituto tecnico Marconi-Hack di Bari qualcuno ha anche avvertito un malore, nonostante non sia stato poi necessario l’intervento del 118. I sindacati chiedono che in Puglia sia posticipata la data di inizio della scuola.
La decisione della preside: anticipare l'uscita
Così la presidente, Anna Grazia De Marzo ha deciso di anticipare l'uscita per i prossimi due giorni, giovedì 21 e venerdì 22 settembre: gli studenti dell'istituto tecnico lasceranno la scuola alle 12.30. «La situazione era pesante già da ieri, 19 settembre – ha detto la dirigente –. Sono garante della sicurezza dei miei studenti e non potevo fare altrimenti».
Il caso in Parlamento
Una decisione, quella della preside, che ha indotto la deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, Elisabetta Piccolotti, a presentare un'interrogazione al ministro Valditara «per capire cosa voglia fare contro questo sovraffollamento delle nostre scuole e per garantire la didattica in edifici pressoché inagibili e senza aria condizionata, soprattutto al sud, nei mesi di giugno e settembre».
Scuole, la situazione a Foggia
A Foggia le temperature sopra la media del periodo e le classi pollaio hanno spinto una preside a fare lo stesso, anticipando la chiusura dei plessi alle 12.30 «onde ridurre il disagio a carico degli studenti».
Scuola, i sindacati in campo: in Puglia si inizi a fine settembre
«I cambiamenti climatici registrati nel nostro Paese negli ultimi anni impongono modifiche nel settore della scuola volte a tutelare la salute di studenti e personale scolastico». Lo afferma in una nota Sima, Società italiana di medicina ambientale, commentando il caso di Bari dove alcuni studenti hanno subito in questi giorni malori a causa del caldo eccessivo. «I mancamenti degli studenti registrati a Bari impongono certamente una riflessione - spiega il presidente, Alessandro Miani -. Il fenomeno delle ondate di calore sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, con possibilità del protrarsi di temperatura fino a 36 gradi come accaduto in Puglianei primi dieci giorni del nuovo anno scolastico, non può essere trascurato o peggio ignorato». Secondo Miani «sarebbe opportuno ampliare i margini decisionali degli Uffici scolastici regionali per un avvio dell'anno scolastico con date differenziate anche di due o tre settimane tra Sud e Nord del Paese». Miani ricorda inoltre che «le aule delle classi italiane sono generalmente affollate, surriscaldate e scarsamente ventilate, con conseguente possibile aumento di anidride carbonica». «Il buon senso - prosegue - suggerirebbe di lasciare chiuse le scuole al Sud fino all'equinozio di autunno, che cade tra il 21 e il 23 settembre, allo scopo di tutelare il benessere psico-fisico degli alunni».
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