Donna trovata carbonizzata in campagna: mistero sulla morte. Era seguita da un centro anti violenza, aperta inchiesta

Donna trovata carbonizzata in campagna: mistero sulla morte. Era seguita da un centro anti violenza, aperta inchiesta
di Nicola MICCIONE
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Domenica 12 Febbraio 2023, 18:14 - Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 08:54

Ci sono ancora molti punti oscuri, nella dinamica della morte di una 55enne di Santeramo in Colle, seguita da un centro antiviolenza, il cui corpo carbonizzato - l’incarico per l’autopsia sarà conferito conferito la prossima settimana - è stato trovato in un appezzamento di terra lungo la strada provinciale 235. Qui, in contrada Altamura, è spirata, oltre un muretto a secco, poco lontano dalla propria auto. Se si sia trattato di un suicidio o se vi sia dell’altro intorno alla vicenda è ancora presto per dirlo.

Inchiesta per istigazione suicidio


Di certo, al momento, oltre l’identità della vittima e in attesa di valutare il quadro psicologico e personale in cui si è dipanata la vicenda, c’è l’apertura di un fascicolo d’inchiesta per istigazione al suicidio, al momento a carico di ignoti.

Inquirenti e investigatori stanno ricostruendo possibili dissidi tra la donna e il marito (erano in fase di separazione) e denunce incrociate nella coppia, che ha due figlie, in un ambito di presunti maltrattamenti e violenze domestiche. Molto più sfumate, ma comunque da tenere a mente, nel corso delle indagini, anche altre possibili dinamiche, compresa quella dell’omicidio. Non sono formalità, perché proprio partendo dal dato preciso, si potrà definire in modo molto più chiaro l’accusa. Molto di quanto accaduto giovedì, si potrà quindi chiarire soltanto dopo l’autopsia. 

Predisposta autopsia


L’incarico sarà conferito dalpm di Bari, Baldo Pisani, martedì, ai professori Francesco Vinci e Roberto Gagliano Candela dell’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari che dovranno spiegare come la donna sia morta e se al di sotto delle ustioni ci siano altre ferite, come lesioni, segni di percosse o tagli. Altri aspetti si potranno comprendere dall’ascolto del marito, da cui si era allontanata prima di Natale, delle due figlie, degli amici e dei conoscenti della vittima, per cercare di fare luce nel cono d’ombra che avvolge la storia. La macabra scoperta è avvenuta nella serata di giovedì, quando un uomo, di passaggio in una delle contrade della zona, in uno spiazzo che si allarga dopo una stradina sterrata, ha scoperto oltre un muretto a secco, riverso nel terreno, il corpo bruciato. E ha subito telefonato ai carabinieri. 
Con i militari di Santeramo e Altamura, sono arrivati anche i colleghi della sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale, giunti da Bari per i rilievi sul corpo della 55enne, nell’auto e fra le sterpaglie.

Il giallo sulla morte

Un mistero fitto sul quale ora sono in corso tutte le indagini. Le spoglie della donna erano semi-carbonizzate, colpite dalle fiamme. I militari hanno battuto l’intera zona - sottoposta a sequestro probatorio -, ma al momento non hanno trovato particolari che riconducano ad una pista diversa dal suicidio, in attesa dell’autopsia. Soltanto l’accertamento medico potrà infatti stabilire il motivo del decesso e chiarire se si sia trattato di un suicidio, la prima ipotesi presa in considerazione. Di sicuro la 55enne, in quella strada periferica stretta circondata da soli muretti a secco, ci è arrivata volontariamente. Era sola oppure in compagnia di qualcuno? Questo è tutto da verificare. Resta ad ogni modo per il momento mistero fitto sulla vicenda, sulla quale ora sono al lavoro i militari della stazione di Santeramo, ai comandi del luogotenente Nicola Cipriano. Saranno loro a cercare di comprendere il movente del gesto, la domanda più pressante alla quale devono rispondere ascoltando i familiari per fare piena luce su una vicenda sulla quale «c’è molto sconcerto», ha detto il sindaco di Santeramo, Vincenzo Casone: «In queste ore difficili, facendomi interprete dell’appello rivolto dalla famiglia della vittima al rispetto della privacy della donna - ha aggiunto il primo cittadino -, chiedo a tutta la nostra comunità di rimanere in silenzio e attesa. Il tempo per riflettere sull’accaduto ci sarà quando - ha concluso Casone - verrà ripristinata la verità dei fatti».

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