San Paolo, il progetto secondo Renzo Piano: un “tetto” solo di alberi e una grande agorà:

San Paolo, il progetto secondo Renzo Piano: un “tetto” solo di alberi e una grande agorà:
di Elga MONTANI
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Mercoledì 26 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:50

Il progetto di ricucitura urbana previsto al quartiere San Paolo di Bari, all’interno del G124 di Renzo Piano, sta prendendo forma. Si sta lavorando su quello che attualmente è un “vuoto” urbano presente nei pressi di via Altamura, nella zona già interessata dall’intervento “Quartiere Museale San Paolo” con la realizzazione delle 10 opere di street art sulle facciate degli edifici residenziali. Questo intervento interessa un’area di forma triangolare cinta da tre fabbricati di edilizia residenziale popolare e l’obiettivo finale è quello di trasformare quel che oggi non è nulla in un luogo frequentato e vissuto dalla cittadinanza e dal quartiere. Un luogo che riesca a diventare tutt’uno con il quartiere circostante, parte integrante di esso e che possa essere punto di incontro e di socializzazione, quanto oggi è invece caratterizzato da trascuratezza, incuria, e vandalismo.

Il progetto

«Cerchiamo di fare cose piccole, ma che abbiano una forte possibilità di creare occasioni di incontro.

Dobbiamo fare in modo che avvenga quello straordinario rito dello stare assieme e che si crei quel senso di solidarietà che nasce dal fare le cose insieme». Con queste parole Renzo Piano aveva descritto quel che aspira a fare con il progetto G124 durante una videoconferenza con i professori delle tre università coinvolte nel progetto in questo 2022. E per farlo, a Bari, si sta pensando di realizzare un giardino, non un parco essendo a pochi isolati presente già il parco Giovanni Paolo II. Un giardino con alberi e verde, con un tetto verde realizzato grazie al posizionamento di 59 alberi di alloro con le loro chiome. Una scelta non casuale quella degli allori, in quanto si tratta di piante che hanno la caratteristica di potersi espandere molto in larghezza, fino a raggiungere un’estensione di 8 metri. Al di sotto di questo tetto si è pensato di realizzare una specie di piccola agorà circolare. D’altronde, stiamo parlando di un’area molto ampia, di ben 7250 metri quadrati, ad oggi abbandonata a sé stessa e di cui gli stessi cittadini che abitano nei palazzi che su di essa si affacciano non sanno cosa farsene. La pavimentazione ad oggi esistente verrà rimossa, e sostituita con un battuto di terra, permeabile, associato ad un sistema di cordoli basato sulla griglia delle alberature. La nuova illuminazione dell’area troverà spazio all’incrocio dei cordoli stessi, dove verranno installati i pali. L’area circolare di cui dicevamo non sarà solo a prato, ma vi saranno installate delle sedute. Nel realizzare il progetto si andrà anche a ridurre la strada carrabile, che comunque non potrà essere eliminata del tutto.

L'assessore Galasso

In merito al progetto l’assessore Giuseppe Galasso ha sottolineato: «Stiamo procedendo con la progettazione, che contiamo di portare a termine tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo anno, così da poter poi mandarla in gara e iniziare i lavori». Coinvolti nella progettazione, portata avanti da quattro giovani laureati (Tiziano De Venuto, Ezio Melchiorre, Rosa Piepoli e Giuseppe Tupputi), vincitori di una borsa di studio pagata proprio da Renzo Piano, sotto il coordinamento di due tutor, i docenti del Politecnico di Bari, Carlo Moccia e Francesco Defilippis, anche i cittadini che abitano nella zona. Sono stati diversi gli incontri fatti dal gruppo di lavoro con chi abita nei palazzi che si affacciano sull’area, per comprendere al meglio le esigenze di chi deve realmente riappropriarsi di quello spazio. «È importante avere un atteggiamento elegante e rispettoso delle persone – ha sottolineato lo stesso Renzo Piano durante l’ultima riunione sui progetti -. Progettare dei percorsi che siano per tutti: per anziani, bambini, per chi è ipovedente o ha male alle ginocchia, per chi è su una carrozzella o si aiuta con un bastone o semplicemente per chi, come me, è uno che cammina guardando per aria, testimonia un approccio civico corretto che è l’essenza di un mestiere nobile come il nostro». «L’attenzione verso questo tema – aggiunge Piano - è un fatto di civiltà e deve essere chiaro nella testa dei progettisti così come è ormai chiaro che la terra è fragile e che bisogna stare attenti ai consumi energetici. Si tratta di un’altra conquista che fa parte del modo di essere nella società». Se tutto dovesse andare per il verso giusto, nell’arco di un biennio il progetto dovrebbe prendere vita. Questo progetto al quartiere San Paolo va ad integrarsi con gli altri previsti dall’amministrazione comunale, che vanno dall’esecuzione del progetto previsto dal piano periferie, alla realizzazione della seconda parte del progetto QM San Paolo.

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