Salvini (Lega) a Bari: «Un eletto in ogni provincia pugliese»

Salvini (Lega) a Bari: «Un eletto in ogni provincia pugliese»
di Antonio BUCCI
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Martedì 2 Agosto 2022, 22:56

Il leader della Lega, Matteo Salvini, torna a Bari per la campagna elettorale: «Chiederò solo che ci sia equilibrio tra i territori, perchè questa è una terra straordinaria e all’avanguardia ma anche lunga, da Foggia a Lecce. E conto che siano rappresentati tutti e la Lega possa eleggere, per la prima volta nella storia, almeno un rappresentante per ogni territorio», fissa l’asticella su nomination e risultati delle urne di settembre. «Sono autonomista, quindi le candidature qui le decidono i pugliesi, come in Sicilia i siciliani e a Milano i milanesi», precisa. Ad accoglierlo è una spiaggia ma niente Papeete: si tratta del lido Trampolino, litorale nord del capoluogo, che il partito ha scelto per la festa dei militanti.

Le frasi

È l’evento di apertura della campagna d’agosto: «Sono felice ed emozionato, tra 54 giorni, baresi, pugliesi e Italiani potranno scegliere finalmente un governo stabile, una squadra compatta e un centrodestra che, per cinque anni, prenderanno per mano il Paese. E le idee della Lega sono centrali», assicura. I cavalli di battaglia sono quelli del Carroccio, da portare in dote agli alleati: «Taglio delle tasse con la flat tax, pace fiscale e rottamazione delle cartelle di Equitalia, sicurezza - e noi siamo la prova provata che il contrasto all’immigrazione clandestina si può fare - azzeramento della legge Fornero e scuola per tutti», elenca, d’un fiato. Lo stato maggiore del partito è al lavoro sin dal weekend e schierato per intero, a partire dal padrone di casa Roberto Marti, numero uno regionale, da Anna Rita Tateo, deputata uscente, e da Rossano Sasso, ex sottosegretario all’Istruzione, sotto le insegne di Alberto da Giussano da quando - al sud – si chiamava solo “Noi con Salvini”. E poi Nuccio Altieri, presidente Invimit ed ex vicepresidente della Provincia di Bari. C’è la pattuglia regionale in via Gentile ma anche volti noti come l’imprenditore Toti Di Mattina e Carmela Minuto, parlamentare uscente e “grande elettrice” di Tommaso Minervini a Molfetta, alle ultime Comunali. O l’europarlamentare Massimo Casanova e Fabio Romito, consigliere comunale a Bari, a citarne alcuni. La novità, in compenso, è che succede nel giorno dell’intesa tra Enrico Letta e Carlo Calenda, tra i dem e il “Patto Repubblicano” di Azione e + Europa: «Mette tristezza, c’è una simpatica ammucchiata di sinistra, da Letta a Speranza. Con lo stesso Calenda che tuonava contro tutto e contro tutti e diceva “Mai con Di Maio”. E poi, per qualche ipotetica poltrona, ha fatto l’accordo. E dico ipotetica, perché io sono convinto che gli Italiani abbiano voglia di serietà e cambiamento.

E sono fiducioso», riassume quello che accade nell’altra metà campo. Metà cena, metà comizio. D’altro canto, ci sono le liste da chiudere in una manciata di giorni: le agenzie battono la lettera spedita ai militanti per chiedere di inviare curriculum e disponibilità a scendere in campo. Nella Capitale si stringono i bulloni dell’accordo sui collegi. La divisione numerica c’è, come licenziato negli scorsi giorni, ora si procede alla suddivisione in fasce - in base a quanto possano realmente essere contendibili - e già nel pomeriggio di oggi i leader politici torneranno a riunirsi. «Sono orgoglioso di aver contribuito ad un centrodestra compatto, dopo anni di divisioni e litigi. Noi, l’accordo su tutto l’abbiamo trovato in poche ore. A sinistra, ci saranno fino a quattro gruppi diversi. Io penso che gli Italiani ne abbiano le scatole piene di quelli che cambiano casacca, partito e schieramento. C’è qualcuno che era ministro di Forza Italia, fino alla settimana scorsa, e ora è alleato del Pd, di Speranza e della sinistra. La Lega è garanzia di coerenza e serietà», stuzzica ex titolari di dicastero come Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, neo approdate in Azione. Oggi, il faccia a faccia con il presidente nazionale dell’ordine dei commercialisti e i rappresentanti degli ordini dei consulenti del lavoro e degli avvocati «per un focus sul mondo delle professioni». Prima di ripartire, un saluto ai volontari del SerBari, storica associazione che si occupa del servizio 118. La scalata a Palazzo Chigi, intanto, è lanciata. 

Le reazioni all'accordo nel centrosinistra


Oltre a Salvini, c’è chi all’interno del centrodestra critica aspramente l’accordo sancito ieri tra Pd e Azione. Il coordinatore regionale di Forza Italia Mauro D’Attis ricorda quando Calenda definiva in tv «Boccia un inetto». E su Emiliano: «Sta facendo un disastro alla Regione». D’Attis commenta: «Aspetto Calenda in Puglia sul palco insieme Boccia ed Emiliano visto che ora stanno tutti assieme».
Dichiarazioni anche del Sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto. «Dopo un’estenuante trattativa, condotta rigorosamente sulle poltrone e per le poltrone , Calenda si spoglia di qualsiasi velleità moderata e liberale e si stringe in un “abbraccio mortale” con il Pd di Letta. Per mesi i dem hanno inseguito il “campo largo” con i grillini e Azione ha finto di interpretare il nuovo. Alla fine tutto si risolve in un’intesa meramente elettorale di cui entrambi i contraenti sembrano vergognarsi, al punto da nascondere la polvere sotto il tappeto del proporzionale, evitando nomi reciprocamente indigeribili nei collegi uninominali. Un inganno tanto puerile quanto palese per celare contraddizioni insanabili».

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