Ristorante sospeso a Bari, le lamentele dei residenti: «Ridotti a una Disneyland»

A largo Giannella un'altra attrazione che non trova d'accordo i residenti

Ristorante sospeso a Bari, le lamentele dei residenti: «Ridotti a una Disneyland»
Ristorante sospeso a Bari, le lamentele dei residenti: «Ridotti a una Disneyland»
di Adalisa MEI
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Lunedì 22 Maggio 2023, 07:31 - Ultimo aggiornamento: 07:32

«Stanno trasformando la nostra città in una Disneyland». Sono furibondi i residenti del centro murattiano di Bari. Furibondi per l'ennesima scelta, a dir loro, «scellerata» dell'amministrazione comunale, che solo qualche giorno fa, ha dato il via libera all'installazione del ristorante sospeso in largo Giannella. Nascerà al posto della ruota panoramica e sarà presente solo per qualche giorno, dal 21 al 25 giugno.

L'opera, sempre secondo i cittadini che fanno parte del "comitato salvaguardia zona umbertina", potrebbe aggiungere ulteriori problematiche ad una situazione già a dir poco precaria.

Le manifestazioni e gli eventi organizzati dall'amministrazione comunale, che portano all'inevitabile chiusura del traffico, così come il disturbo alla loro quiete causato dai locali notturni, li sta esasperando.

La protesta

Continua quindi a montare la protesta dei residenti del quartiere che tra eventi e manifestazioni vedono da giorni le strade del centro cittadino bloccate al traffico, con la conseguente circolazione delle autovetture quotidianamente in tilt. Dopo il "caso" del villaggio della Coldiretti e le tante maratone e la chiusura al traffico del lungomare Nazario Sauro, i cittadini della zona umbertina continuano a portare all'attenzione, sulle loro pagine social, innumerevoli problemi che provocano un danno alla loro quiete. Da non sottovalutare la carenza dei parcheggi, il sistema ztl, la gestione dei flussi turistici e l'insostenibile dominio dei bed and breakfast. A scapito dei residenti. Li esaspera inoltre la crescita esponenziale delle attività food. I toni in alcuni casi sono anche molto aspri: «Non se ne può più. La zona umbertina è senza pace». Gli eventi e le manifestazioni - dicono- rappresentano una «limitazione alla libertà personale, nonché disturbo alla quiete pubblica».

Mauro Gargano, amministratore del gruppo comitato salvaguardia zona umbertina', molto attivo su Facebook, precisa come «gli eventi promozionali che l'amministrazione propone, servono appunto per promuovere il territorio, ma non per fungere da promozione per chi organizza gli eventi o per gli amministratori che si possono fregiare delle cornici già attrattive». Pertanto lo stesso comitato di quartiere aveva proposto alla amministrazione «che questi eventi, proprio per far favorire la loro funzione di promuovere il territorio, fossero organizzati a turnazione nei diversi ambiti cittadini». Invece, si chiede Gargano, «perché il Comune continua ad aumentare il divario tra centro e periferie?».

Per Gargano quello del ristorante sospeso «è un evento temporaneo di quattro giorni che sicuramente non crea grossi problemi, ma denota la volontà del Comune di trasformare determinate ambiti in delle vetrine attrattive. Non si tratta di altro che di una conferma delle linea che adotta da anni l'amministrazione». La zona dove sorgerà il ristorante «ha già grossi problemi ed è già sovraesposta con traffico congestionato e con carenza di parcheggi. E poi si tratta di un ristorante e l'operazione va a discapito dei ristoratori della zona. Mi sembra che ci sia la volontà di trasformare Bari non in una citta attrattiva per i turisti, ma solo in un parco giochi. A Bari di attrazioni ce ne sono già tante». Ma non è tutto. I residenti lamentano la crescita esponenziale delle attività di ristorazione nel centro. Le conseguenze saranno gravi dicono: «Tra queste la cannibalizzazione delle altre attività commerciali e l'affermazione della mono coltura del food. La città puntualizza Gargano pagherà un prezzo molto salato per queste miopi scelte dell'amministrazione e per la a mancata pianificazione degli insediamenti delle attività di somministrazione di alimenti e bevande. Siamo al far west».

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