Rimorchiatore affondato, verso lo stop alle ricerche dei due marinai ancora dispersi. La Procura valuta il recupero della scatola nera a 1.000 metri di profondità

Il rimorchiatore Franco P, affondato mercoledì scorso
Il rimorchiatore Franco P, affondato mercoledì scorso
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Lunedì 23 Maggio 2022, 14:12 - Ultimo aggiornamento: 20:29

Potrebbero interrompersi oggi le ricerche in mare di Sergio Bufo e Mauro Mongelli, 60 e 59 anni rispettivamente, i due marinai di Molfetta dispersi nell'affondamento del rimorchiatore Franco P., mercoledì scorso, a 50 miglia da Bari. Nel naufragio, su cui indaga la Procura di Bari con la capitaneria di porto, sono morti tre componenti dell'equipaggio, il 65enne Luciano Bigoni e il 58enne Andrea Massimo Loi, entrambi di Ancona, e il 63enne di origini tunisine e residente a Pescara Jelali Ahmed.

Le ricerche

La Guardia costiera di Bari, con il supporto di unità aeree e motovedette di altre forze militari e delle autorità croate, ha esteso l'area di ricerca spingendosi più a sud. Le correnti potrebbero aver spinto i corpi verso l'Albania, ma non è escluso che i due marinai siano rimasti intrappolati nel rimorchiatore affondato. Ipotesi avvalorata anche dalle testimonianze di chi era a bordo del pontone che il rimorchiatore stava portando in Albania e che dice di non aver visto i marinai tuffarsi in acqua: non avrebbero avuto il tempo di indossare i giubbotti salvagente.

Oggi, in ogni caso, i mezzi dovrebbero rientrare e le ricerche interrompersi.

Il superstite e l'inchiesta

Unico superstite tra coloro che erano a bordo dell'imbarcazione è il comandante, il 63enne Giuseppe Petralia, ricoverato in ospedale a Bari, al Di Venere. A quanto si apprende da fonti sanitarie, è ancora in osservazione in terapia intensiva per l'aumento dei valori di enzimi cardiaci, indici di flogosi e di funzionalità renale. Tali parametri sono comunque in graduale miglioramento. Per il grande stress psico-fisico subito, è in condizioni psicologiche ancora difficili. Non è, allo stato attuale, in pericolo di vita. Quando le sue condizioni di salute lo consentiranno, gli uomini della Capitaneria di porto di Bari, su delega della Procura, potrebbero interrogarlo. Va avanti, infatti, l'inchiesta della pm Luisiana Di Vittorio e che vede, per il momento, due persone iscritte nel registro degli indagati: l'armatore 78enne Antonio Santini, legale rappresentante della società Ilma di Ancona proprietaria del rimorchiatore e del pontone e il catanese 63enne Giuseppe Petralia, comandante del Franco P. I due rispondono di concorso in naufragio e omicidio colposo plurimo.

La Procura di Bari, peraltro, sta valutando se e come tentare di recuperare la scatola nera dal rimorchiatore affondato, anche alla luce del fatto che gli inquirenti non escludono che i due marinai pugliesi possano trovarsi all'interno del relitto, a mille metri di profondità. 

Molfetta è il suo mare, il suo porto, le sue barche. Piange i suoi marinai da sempre. «Istituiremo il lutto cittadino quando riavremo i corpi dei nostri concittadini - dice Tommaso Minervini, il sindaco -. Il nostro abbraccio ora è per le famiglie. Saremo loro vicini con ogni mezzo».

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