Raccolta rifiuti e appalti illeciti a Monopoli e Conversano: nei guai imprenditori e dipendenti comunali/I nomi degli indagati

Raccolta rifiuti e appalti illeciti a Monopoli e Conversano: nei guai imprenditori e dipendenti comunali/I nomi degli indagati
di Alfonso SPAGNULO
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Venerdì 6 Maggio 2022, 10:47 - Ultimo aggiornamento: 20:25

I finanzieri del Comando Provinciale di Bari, al termine di un’indagine di polizia giudiziaria hanno notificato, su delega della locale Procura della Repubblica, un avviso di conclusione delle indagini preliminari, nel quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nel procedimento a carico di 8 soggetti, cinque dei quali dipendenti comunali e tre responsabili aziendali, indagati a vario titolo per turbata libertà degli incanti e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale.

Chi sono gli indagati

Si tratta di Pompeo Colacicco, 50 anni di Bari, all’epoca dirigente del Comune di Monopoli oggi al Comune di Bari, Massimo D’Adamo (dirigente dell’Ufficio ambiente del Comune di Conversano), Amedeo D’Onghia (responsabile dell’Ufficio dei Comuni dell’Aro Bari 8 dal 1° luglio 2017), Danilo Santamauro (direttore esecutivo del contratto per il Comune di Monopoli), Raffaella Longo (direttore esecutivo del contratto per il Comune di Conversano), Vittorio Lana (legale rappresentante della Ecologia Falzarano), Paolo Aureli e Domenico Di Mise (dipendenti della società).

Le indagini partite nel 2018

L’attività di polizia economico finanziaria sviluppata dalla Compagnia di Monopoli, avviata nel 2018, ha consentito di ricostruire un articolato sistema di frode, ad avviso della Procura, finalizzato alla illecita partecipazione e aggiudicazione di gare d’appalto indette da una stazione appaltante, insediata nel sud est barese, del valore complessivo di circa 120 milioni di euro, da parte di una società campana operante nel settore della raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani.

Le indagini hanno permesso di ipotizzare come l’amministratore unico della società appaltante e due stretti collaboratori turbavano la procedura di gara indetta dal Comune di Monopoli, in qualità di capofila dell’Aro BA/8, avente ad oggetto l’affidamento del servizio di raccolta e trasporto rifiuti sui territori di quattro comuni (Monopoli, Conversano, Polignano a Mare, Mola di Bari) mediante collusioni con diversi pubblici ufficiali. Questi ultimi avrebbero omesso intenzionalmente, nelle fasi dei controlli d’ufficio e delle verifiche prodromiche alla stipula dei contratti esecutivi con le stazioni appaltanti interessate, di segnalare la sussistenza di una serie di esposizioni debitorie con il fisco e con gli enti previdenziali a carico della società affidataria, anziché procedere all’avvio della procedura di esclusione della stessa dalla gara.

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Le contestazioni

Nello specifico, i Rup dell’ARO Ba/8 e dei comuni di Monopoli e Conversano, in concorso con i rispettivi direttori esecutivi del contratto d’appalto, pur essendo a conoscenza di tali irregolarità fiscali e contributive, per oltre 4 milioni di euro, accertate tramite l’avvenuta consultazione della banca dati Durc online ed una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate inviata agli enti pubblici interessati, attestavano, secondo la tesi accusatoria, la regolarità dei requisiti di legge previsti dal Codice dei Contratti Pubblici. L’attività di servizio testimonia il costante presidio esercitato dalla Guardia di Finanza di Bari sul territorio al contrasto dei reati contro la Pubblica Amministrazione, a tutela del buon andamento degli uffici pubblici e per garantire il rispetto delle regole per una corretta competizione tra gli operatori economici.

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