Uno dei temi caldi del periodo, soprattutto dopo le elezioni svoltesi domenica scorsa, è senza ombra di dubbio il Reddito di cittadinanza. Inps ha reso disponibili i dati aggiornati ad agosto 2022 relativi proprio al reddito di cittadinanza e alla pensione di cittadinanza e il quadro che ne emerge non è di certo quello che in molti credono esserci.
I dati in Puglia
In Puglia la situazione ci dice che, ad agosto 2022, ci sono 100.606 nuclei percettori di reddito di cittadinanza, per un totale di 230.934 persone coinvolte.
Numeri in calo rispetto al 2019
Dal 2019 ad oggi, inoltre, sono scesi i percettori sia di reddito di cittadinanza che di pensione di cittadinanza, in quanto nel 2019, primo anno in cui tale sostegno al reddito era in vigore, da aprile a dicembre in Puglia erano stati oltre 140mila i nuclei risultati percettori di reddito e pensione di cittadinanza, mentre a Bari si superavano i 40mila. Le cifre sono scese costantemente fino a quest’anno, dove ci si è trovati di fronte ad un leggero incremento rispetto allo scorso anno, pur non essendo arrivati alle cifre del 2019. Nel 2020, infatti, i valori assoluti parlavano di 127.849 nuclei percettori in Puglia e 36.036 in provincia di Bari, mentre nel 2021 erano in Puglia 98.589 e a Bari 27.467. Dalle statistiche emerge anche che, a livello nazionale, la maggioranza di coloro che percepiscono tale sostegno sono cittadini italiani, in un rapporto di circa 25 a 1. Inoltre, i cittadini italiani prendono una indennità leggermente più alta rispetto a cittadini europei o extracomunitari. Oltre la metà dei nuclei percettori sono famiglie con minori, mentre un quinto del totale a livello nazionale è rappresentato da singoli soggetti. Un quinto delle famiglie hanno, invece, al loro interno almeno una persona con disabilità. Per quanto riguarda le cifre percepite, al di là delle medie comunicate, si va da un minimo di 200 euro ad oltre 1.200, ma arrivano a tali cifre nuclei familiari a partire da tre componenti (ma sono solo 84 in tutta Italia). La maggioranza dei percettori, anche a livello nazionale, si attesta su una forchetta che va da 400 a 800 euro di sussidio.
La verifica dei requisiti
Da sottolineare, inoltre, come si legge nel report trimestrale di Inps pubblicato a luglio, che «a ogni rinnovo mensile accade che alcuni nuclei beneficiari risultano non possedere il diritto alla prestazione. Infatti, la normativa prevede che la sussistenza dei requisiti avvenga sia in sede di istruttoria sia in occasione di ogni rinnovo mensile. Laddove, successivamente alla istruttoria ed all’accoglimento della domanda venga rilevata l’insussistenza di uno o più requisiti, la domanda viene revocata, con il recupero delle prestazioni indebitamente erogate. Diversamente, se in sede di rinnovo viene accertato il venir meno dei requisiti la domanda decade “fisiologicamente”; se invece, dopo l’accoglimento della domanda, l’istituto viene a conoscenza di un evento non comunicato dal nucleo richiedente interviene la decadenza “sanzionatoria”». In Puglia, solo nel 2022, sono stati 2.294 i nuclei revocati di diritto e 20.333 i nuclei decaduti dal diritto.