I randagi fanno strage di caprette: vietato dare da mangiare ai cani. Arrivano le fototrappole

I randagi fanno strage di caprette: vietato dare da mangiare ai cani. Arrivano le fototrappole
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Lunedì 17 Ottobre 2022, 19:41

I randagi fanno strage di caprette e il Comune corre ai ripari: arrivano le fototrappole per beccare chi da da mangiare agli animali. Dopo le polemiche sorte per il caso delle capre morte all’interno del parco comunale di Noicattaro, il sindaco Raimondo Innamorato innalza il livello di attenzione sulla questione cani randagi in città. Numerose segnalazioni di cittadini parlano di veri e propri branchi che vagano per Noicattaro, compresa la zona del parco comunale dove sono in corso lavori di riqualificazione. 

L'amministrazione comunale


«Il nostro impegno prosegue - spiega il primo cittadino - in sinergia con il comando di polizia locale, le guardie ecozoofile di Anpana, l’Asl veterinaria e Animal service, nell’attività di contenimento del fenomeno del randagismo». In questi giorni, sono stati accalappiati alcuni esemplari di randagi presenti sul territorio che compongono i cosiddetti “branchi vaganti”, al fine di avviare l’Iter previsto dalla legge regionale: cattura, sterilizzazione, microchippatura, valutazione comportamentale ed eventuale reimmissione sul territorio. Occorre precisare che la reimmissione sul territorio dei cani trattati è obbligatoria, salvo i casi nei quali è possibile l’affido a famiglie considerate idonee per l’adozione.

Ad oggi, sono 64 i randagi sottratti alla strada (e ai pericoli connessi) che hanno raggiunto luoghi e affetti sicuri, in virtù anche dell’apporto dell’associazione “Compagni di Coda”, operante nel canile sanitario con il quale il Comune di Noicattaro è convenzionato. «Comprendo anche il disagio avvertito da alcuni nostri concittadini nell’incrociare branchi di randagi per strada, e stiamo facendo il possibile per evitare che si incrementino i numeri, ma non è possibile rinchiudere i cani in struttura», è il chiaro messaggio di Innamorato.

La legge lo impedisce, salvo casi che sono determinati dalla non idoneità (per aggressività) alla reimmissione, dagli esperti. 


«Tuttavia, con le guardie ecozoofile di Anpana, quotidianamente allontaniamo dal centro cittadino il branco nelle periferire, facendo in modo che lì possano reperire cibo», spiega il sindaco. Ed è lo stesso Innamorato a lanciare un messaggio ai suoi concittadini, nel tentativo di limitare il fenomeno del randagismo: «È sconsigliato, oltre che vietato dalle norme vigenti, alimentare i cani in prossimità delle aree abitate per evitare che la loro presenza possa spaventare altri concittadini. Stiamo posizionando fototrappole nelle zone sensibili per identificare e sanzionare i responsabili di questa infrazione - spiega Innamorato -, perché in contrapposizione netta con la pacifica convivenza tra uomo e animale. Possiamo collaborare, invece, portando cibo nelle aree che le guardie ecozoofile individuano negli spostamenti». 
Secondo Innamorato, «I randagi cercano solo cibo (non vogliono terrorizzare i cittadini) e finché lo troveranno in prossimità di abitazioni o luoghi pubblici, ci torneranno. Se comprendono di potersi alimentare altrove, lì rimarranno», è il messaggio finale di Innamorato. La morte delle sette capre è stato soltanto il fattore scatenante di una polemica che va avanti da settimane. 
D.Dic.

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