La proposta (accettata con entusiasmo) della prof: per chi va a lavorare in campagna nella raccolta delle olive, non ci sarà l'interrogazione. L'idea è di Valeria Scaringella, docente del Liceo scientifico Orazio Tedone di Ruvo di Puglia (provincia di Bari) che ha deciso di esonerare dall'interrogazione gli studenti della sua terza se il giorno prima sono stati in campagna.
Perchè questo gesto? «Molti studenti - spiega all'Ansa - sono del mio stesso paese.
Recuperare le tradizioni
È un modo per recuperare il rapporto tra i ragazzi e le tradizioni, oltre che - letteralmente - la terra. E pare che i ragazzi abbiano accettato di buon grado, con tanto entusiasmo. «Ci tengono - afferma - a far vedere che sono andati in campagna portando anche la magliettina sporca di terra. I ragazzi hanno spesso bisogno di essere ascoltati e ti raccontano quello che vivono come un evento straordinario: immagino che anche i loro parenti siano contenti».
«Se il giorno prima sei andato a raccogliere le olive, sei certo che nella mia ora non ti interrogo. Li giustifico ma devono dimostrarlo, anche con le unghie sporche - scherza la docente - piuttosto che con le foto. Per me la tradizione, la cultura, la cura del territorio e la bellezza della nostra terra passano anche da questo». E poi, aggiunge, «se il giorno prima ti sei svegliato alle 6 per andare a raccogliere le olive e torni a casa stanco, mettersi a studiare immagino non sia semplicissimo».
La proposta non riguarda solo le olive ma il rapporto con la terra in generale. «A ottobre - sottolinea la docente - sono andati a vendemmiare e poi sono venuti a scuola con un bustone pieno dell'uva che hanno raccolto; altri vogliono portare la bottiglia dell'olio che hanno prodotto loro. È il primo anno che sono in questa scuola, sto tastando il territorio, vediamo se l'iniziativa si estenderà».