Dall'intelligenza artificiale alla realtà dei nuovi farmaci: ecco la piattaforma online

Il professor Leonetti: «Un uso consapevole aiuterà l'umanità e non la metterà a rischio»

Dall'intelligenza artificiale alla realtà dei nuovi farmaci: ecco la piattaforma online
di Elga MONTANI
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Venerdì 31 Marzo 2023, 07:53


Una piattaforma digitale per il design di farmaci pediatrici sicuri. Un progetto portato avanti da un gruppo di ricercatori dell'Università degli Studi di Bari per sfruttare al meglio l'intelligenza artificiale, applicandola alla tutela della salute dei più piccoli. In un periodo storico in cui anche solo nominare l'intelligenza artificiale porta con sé dilemmi enormi, da Bari arriva una risposta che sembra dire che il problema non è l'intelligenza artificiale in sé ma il modo in cui la si utilizza. Le paure sono molte, basti considerare le diverse implicazioni dell'Ia legata alla produzione di contenuti video e immagini che ha portato a riflettere il settore artistico riguardo alla tutela del diritto d'autore e non solo. Senza dimenticare Chat Gpt, definito come un «nuovo strumento di OpenAI che mira a rendere l'interazione con i sistemi di intelligenza artificiale più naturale e intuitiva», contro il quale solo in questi giorni si è alzata una levata di scudi, che vede in testa Elon Musk. L'imprenditore, insieme a diversi "colleghi", ha firmato un appello ad aziende e Governi chiedendo uno stop di sei mesi allo sviluppo di sistemi di questo tipo, in quanto ci sarebbero «grandi rischi per l'umanità».

Questo tempo servirebbe a sviluppare migliori protocolli di sicurezza e sistemi di governance che riuscirebbe a rendere questo utilizzo dell'intelligenza artificiale più sicuro. «Il tema dell'intelligenza artificiale è estremamente interessante sottolinea al riguardo il professor Francesco Leonetti, intervenuto durante il workshop tenutosi ieri mattina all'ex Palazzo delle Poste e dedicato proprio al progetto sul design di farmaci pediatrici -, ho letto Elon Musk sui rischi della stessa, che se non debitamente controllata potrebbe sfuggire di mano. Ma noi con questo progetto, parliamo di una intelligenza artificiale che non è un rischio, ma un qualcosa che è a servizio dell'uomo, della salute, e quindi estremante importante».

Oltre i limiti

«L'uomo ha sempre cercato di andare oltre i propri limiti - ha aggiunto Leonetti non bisogna aver paura delle scoperte e della ricerca, ci sono però dei punti di domanda che devono essere adeguatamente affrontati perché c'è un limite che comunque non deve essere superato».
Il progetto, che rientra tra quelli finanziati dal bando Horizon Europe Seeds dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, programma per il quale l'ateneo ha stanziato due milioni di euro, si basa su un'idea che si spera possa «diventare eccellente e possa anche essere esibita in uno scenario internazionale», come sottolinea il professor Orazio Nicolotti.

All'interno del progetto si è lavorato per sviluppare e implementare una piattaforma digitale, accessibile gratuitamente via web, attraverso la quale fosse possibile facilitare, con l'ausilio di modelli di intelligenza artificiale ad elevata capacità predittiva, il design di farmaci per l'età pediatrica, ottimizzandone il rapporto rischio/beneficio.

Il portale è attualmente già disponibile e si chiama Tiresia (tiresia.uniba.it). Visitandolo, alla prima schermata, viene definito come una «piattaforma di tossicologia semplice da usare, costruita per prevedere la tossicità nello sviluppo, un endpoint di grande importanza per la protezione della salute umana». Il lavoro fatto ha avuto tra gli obiettivi sviluppare modelli di "machine learning" per predire il profilo tossicologico dei farmaci attualmente in uso, fornire una scala di priorità di profili tossicologici da convalidare sperimentalmente e focalizzare lo studio su farmaci pediatrici oncologici utili nel trattamento di patologie rare ed ultra-rare, tra cui tumori a bassa incidenza, ma esclusivi dell'età pediatrica, oltre a quelli più ricorrenti come le neoplasie del sistema nervoso centrale. Diverse le aree coinvolte nel progetto, con ricercatori provenienti da sei dipartimenti e da nove settori scientifici disciplinari differenti, con competenze "ortogonali". Al progetto hanno contribuito, attraverso delle partnership, l'istituto superiore di sanità, l'Irccs - istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri -, Eptri ed Exprivia.

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