Processo CasaPound, in sette chiedono "messa alla prova". Fuori il presidio antifascista

Foto d'archivio da Partita indipendente Bari
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Venerdì 21 Gennaio 2022, 08:13 - Ultimo aggiornamento: 13:55

Sette esponenti di Casapound, dei 28 complessivamente accusati di presunta ricostituzione del disciolto partito fascista, hanno chiesto oggi la 'messa alla prova' durante l'udienza che si è tenuta davanti al gup del tribunale di Bari. Alcuni di loro sono accusati di essere responsabili delle violenze e delle aggressioni avvenute il 27 settembre del 2018 nel capoluogo pugliese ai danni di alcuni militanti antifascisti che stavano partecipando a un corteo contro le politiche in materia di immigrazione del ministro dell'epoca Matteo Salvini. Nel processo sono costituiti come parti civili la Regione Puglia, il Comune di Bari, l'Anpi e Rifondazione comunista, e cinque persone fisiche, militanti antifascisti, che stavano partecipando al corteo.

Il presidio fuori dal tribunale

Fuori dal tribunale di via Dioguardi si è svolto un presidio delle associazioni antifasciste pugliesi.

Le indagini sono state coordinate dal procuratore capo Roberto Rossi e condotte dalla Digos che durante la perquisizione di una sede di Casapound trovò materiale indiziario relativo al reato contestato. Gli avvocati degli imoutati hanno presentato alcune eccezioni. L'udienza è stata aggiornata al 15 aprile.

Oggi alle 9,30 in occasione della riapertura del processo agli attivisti di CasaPound, accusati dell'aggressione e delle violenze avvenute a Bari contro manifestanti antifascisti in corteo il 21 settembre del 2018, si terrà davanti al palazzo della Procura e del tribunale del capoluogo pugliese in via Dioguardi un presidio organizzato dalle associazioni e organizzazioni antifasciste pugliesi.

Regione parte civile nel processo

Nel processo la Regione Puglia si è costituita parte civile insieme all'Anpi (associazione nazionale partigiani d'Italia) e al Comune di Bari. A sostegno del presidio e a manifestare sarà presente una rappresentanza dell'Osservatorio regionale sui neofascismi, coordinato da Antonella Morga. «L'azione incisiva di tutte le organizzazioni ed associazioni antifasciste pugliesi - si legge in una nota dell'osservatorio - ha portato alla chiusura ed al sequestro della sede di CasaPound a Bari». L'Osservatorio ha già chiesto e continua a chiedere «lo scioglimento delle formazioni e delle organizzazioni che si richiamano al disciolto partito fascista».

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