Primo Maggio, il tragico bilancio della sicurezza sul lavoro: infortuni al +24%

Primo Maggio, il tragico bilancio della sicurezza sul lavoro: infortuni al +24%
di Beppe STALLONE
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Domenica 1 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 18:43

Sarebbe sufficiente leggere i dati diffusi due giorni fa dalla direzione regionale Puglia dell’Inail per oscurare definitivamente i tratti della festa. È un Primo Maggio, quindi, di riflessione, occasione per capire, numeri alla mano, cosa sia il lavoro in Puglia a cominciare da un problema gravissimo, quello degli infortuni sul lavoro. Sul lungo periodo si è registrato sicuramente un calo, passando dai quasi 32 mila del 2016, ai 25.200 del 2020, ai 24.533 del 2021.

I numeri degli infortuni

Analizzando i dati per provincia si vede che quella dove tuttora si registra il maggior numero di infortuni è quella di Bari: 9.070.

Segue quella di Foggia con 4.656 casi, terza Lecce. Se invece si parla di infortuni mortali, la Puglia passa dagli 83 del 2016 ai 96 del 2020, ai 97 del 2021, in aumento quindi. Il dato provinciale riporta che la provincia con il maggior numero di incidenti mortali sul lavoro è quella di Foggia nel 2020 con 32 morti sul lavoro, segue Bari con 29, 10 Lecce e 10 Taranto, 8 Brindisi e 7 la Bat. E in questa classifica dal 2016 al 2020 è sempre la provincia di Foggia a detenere il triste primato.

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Quanto alle malattie professionali, 2.241 hanno riguardato uomini e 620 le donne. Il primato alla provincia di Taranto con 1.169 casi seguita da Lecce con 601. E fra le malattie professionali più diffuse fra i lavoratori pugliesi ci sono quelle del sistema osteomuscolare: ben 1.881 su un totale di 2.861. Ma in quale settore si conta il maggior numero di infortuni? Costruzioni: 1.095; agricoltura: 2.264. Quanto agli infortuni mortali nel settore delle costruzioni, ce ne sono stati 3 nel 2020 e 10 da gennaio a dicembre 2021. In agricoltura stesso numero 14, sia nel 2020 che nel 2021.

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Ma i dati relativi ai primi mesi del 2022 sono davvero preoccupanti. Le denunce per infortunio in Puglia da inizi gennaio a fine febbraio sono state 4.625 con incremento rispetto allo stesso periodo del 2021 del +24,39%, mentre gli infortuni mortali sono 8 rispetto ai 10 dello stesso periodo dello scorso anno.
Un altro dato particolarmente preoccupante è quello che riguarda gli infortuni degli studenti. Nel 2020 sono stati 1.226, un dato che fa riflettere sulla questione sempre più discussa dell’alternanza scuola-lavoro. La sicurezza sul lavoro è un tema centrale per tutti: sindacati, imprese e istituzioni. Le leggi, dicono esperti e sindacato, ci sono, ma sono necessari maggiori controlli, incrementare il numero di ispettori che possano verificare il rispetto delle norme nelle aziende e diffondere una cultura della sicurezza sul posto di lavoro a cominciare dalle scuole. In Puglia nel 2021 sono state eseguite 532 ispezioni da parte dell’Inail, 519 sono risultate non in regola pari al 97% e rilevati 4.893 lavoratori in nero.

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Il mercato del lavoro, nonostante i segnali molto positivi che giungono in Puglia da parte di players industriali internazionali che vogliono insediarsi qui, è caratterizzato da una serie di crisi aziendali e non tutte attribuibili alla transizione ecologica. Le crisi aziendali, in base ai dati della task force regionale sull’occupazione, presieduta da Leo Caroli, sono 39. I lavoratori a rischio, eccetto quelli dell’Ilva sono 3.821, ma la forza lavoro complessiva delle aziende in crisi, eccettuando sempre il colosso siderurgico tarantino, sono 24.633. Insomma, sono circa 30mila persone che hanno perso o rischiano di perdere il posto di lavoro. Il 70% delle aziende in crisi sono del settore industriale e il 30% del comparto commercio e servizi. Dai grandi gruppi Natuzzi, Bosch, Miroglio, Conad-Auchan, a quelli più piccoli con qualche decina di lavoratori. ll quadro generale del mercato del lavoro in Puglia riporta un tasso di occupazione pari al 45,9%, di cui quasi il 60% è costituito da uomini e il 32 da donne. Il tasso di disoccupazione è del 15,1%, più colpite le donne. Il tasso di inattività è del 45,7%. Quello dei Neet (15-29 anni che non studia e non lavora) 28,6 e i disoccupati di lunga durata 63,9%. Fra le province quella di Bari ha il valore più alto di occupazione con un 53,5 e Foggia quello più basso 39. Per la disoccupazione la migliore Bari la peggiore Foggia. Infine la provincia che ha la maggiore percentuale di disoccupati di lunga durata è Lecce. 
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