Polar, un rivelatore di raggi cosmici sull'Amerigo Vespucci

Polar, un rivelatore di raggi cosmici sull'Amerigo Vespucci
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Giovedì 13 Ottobre 2022, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 01:29

Si chiama Polar e avrà il compito di recuperare informazioni sulla natura dei raggi cosmici e della pioggia di particelle che ci investe costantemente dallo spazio. Il sofisticato apparato - ideato e costruito dai ricercatori delle Sezioni INFN di Bari e Bologna e del Museo Storico della Fisica e Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi (CREF) di Roma - è stato imbarcato a bordo dell’Amerigo Vespucci  partita il 10 ottobre da Trieste, per compiere la circumnavigazione della nostra penisola fino a Genova, dove arriverà il 24 ottobre. 

Cos'è e come funziona

Il rivelatore è costituito da contatori a scintillazione, i cui segnali al passaggio delle particelle sono letti da speciali fotomoltiplicatori al silicio, ed è dotato di un Gps, di vari sensori (per misure di temperatura, pressione, inclinazione) e di un moderno sistema elettronico per l’acquisizione e la memorizzazione dei dati.

Per l'installazione del rivelatore Polar e il suo monitoraggio per la presa dati in mare durante la tratta da Trieste ad Ancona, sono presenti a bordo il professor Marcello Abbrescia, del Dipartimento di Fisica dell'Università di Bari, e il dott.

Mario Nicola Mazziotta, della Sezione di Bari dell'INFN.

Il rivelatore Polar compirà quindi il suo viaggio a bordo dell’Amerigo Vespucci lungo le coste italiane per misurare il flusso dei raggi cosmici al variare della latitudine terrestre, su un intervallo di circa 10°. Nel quadro dell’esperimento PolarquEEEst, queste nuove misure andranno a complementare quelle ottenute precedentemente a latitudini ben diverse o alle stesse latitudini ma con diversi apparati sperimentali. Misure di alta precisione (entro +-1%) del flusso dei cosmici in funzione della latitudine fino al Polo Nord, come quelle che POLAR è in grado di fornire, sono ancora di notevole rilevanza: per monitorare l’andamento del campo geomagnetico, gli effetti solari, e non solo, ma anche lo stato della nostra atmosfera. Il flusso dei raggi cosmici è infatti sensibile, tra l’altro, alla dilatazione termica dell’atmosfera e alle variazioni della sua pressione e densità. Quindi non si tratta solo di una fantastica avventura a bordo dell’Amerigo Vespucci ma di una vera missione scientifica.

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