Piste ciclabili in ritardo, realizzati 50 km in meno. Bari Open Space? Per ora no

Piste ciclabili in ritardo, realizzati 50 km in meno. Bari Open Space? Per ora no
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Martedì 26 Ottobre 2021, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:13

Nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile di Bari (PUMS 2016-2026), piano strategico redatto per soddisfare la domanda di mobilità delle persone, a pagina 8 si legge: promuovere la mobilità ciclistica in campo urbano.

La mobilità sempre più green in città

Per promuovere la mobilità ciclistica è necessario però realizzare le piste ciclabili. Sempre dal PUMS si evince che i chilometri di corsie ciclabili ogni diecimila abitanti, per Bari sono meno di 1 e siccome gli abitanti sono circa 320mila i chilometri ciclabili saranno stati non più di 25, rilevazione del 2015. Passano gli anni ma i chilometri di piste ciclabili non aumentano di molto se non sulla carta. Il 26 maggio del 2020 in piena pandemia, il sindaco di Bari Antonio Decaro presenta il piano Bari Open Space, con le due grandi sezioni: a stare e a muoversi.

Si tratta di una serie di azioni su mobilità sostenibile e spazio pubblico da realizzare in questo nuovo tempo, segnato dall'emergenza Covid 19 e dalle necessarie misure di distanziamento sociale. Si chiama urbanistica tattica finalizzata fra l'altro a limitare gli spostamenti con mezzi individuali, attivazione dello sharing di micromobilità elettrica (monopattini e affini), ridefinizione del piano delle zone 30, 20, 10 km/h per moderare il traffico e disincentivare l'uso di mezzi privati e realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili tattici attraverso segnaletica orizzontale e verticale con costi e tempi di realizzazione ridotti, per un totale 57 km aggiuntivi.


Sempre in base a questo Piano, presentato lo scorso anno, le piste esistenti a Bari sono pari a 30 chilometri e 750 metri, quelle da realizzare sono 57 chilometri e 150. Peccato che in realtà di queste nuove piste ciclabili light ne sono stati realizzati a Bari soltanto 3, 5 chilometri, di cui 2 e mezzo in corso Vittorio Emanuele: ne mancano, di fatto, 53,5.

Una ciclabile senza cordoli con segnaletica verticale e orizzontale. Rispetto ad altre città italiane siamo in bassa classifica.

«Eppure stiamo sollecitando l'Amministrazione comunale a far proseguire il programma Bari Open Space - dichiara il presidente di Ruotalibera Bari, Roccaldo Tinelli - non sono sufficienti quelle che hanno realizzato in Corso Vittorio Emanuele. Fra l'altro queste corsie costano poco e si possono realizzare in brevissimo tempo. Devo dire che temevamo che gli automobilisti, specie quelli indisciplinati, invadessero le corsie riservate a noi ciclisti e invece i più si sono comportati bene rispettando le corsie e quindi evitando a noi i pericoli». In tempo di pandemia l'uso della bicicletta è aumentato a Bari.

«Quasi un raddoppio nell'uso della bicicletta sottolinea il presidente di Ruotalibera Bari purtroppo non riusciamo a stimolare l'uso della bicicletta nei percorsi casa-scuola. C'è resistenza da parte dei genitori che vorrebbero portare con il Suv i loro figli fin dentro l'aula scolastica. Al di là del paradosso c'è molta resistenza, mentre va molto meglio per il tragitto casa-lavoro». Quanto alle stato delle piste già esistenti, non versano certo in buone condizioni. Per esempio quella che dall'altezza del Castello Normanno Svevo giunge sino alla Fiera del Levante, a parte le buche, spesso è occupata, specie di sera, da auto in sosta. Il punto è che basta dare uno sguardo al cartello per capire che si tratta di spezzoni, al momento, senza capo, né coda. Non c'è una continuità, non ci sono servizi, a cominciare dai parcheggi per bici. Il furto del mezzo è uno dei principali motivi per cui la gente non va in bici. Esisteva una velostazione da 116 posti in Corso Italia, ma ha funzionato dal 2016 a febbraio 2021, poi la chiusura. Il 12 maggio scorso la giunta comunale ha approvato un progetto definitivo per la realizzazione di una velostazione nel Polipark del Policlinico.
B.Sta.
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