Piano casa e bonus così l’edilizia è “esplosa”. In tre mesi 52 permessi: accelerazione nel recupero degli immobili in periferia

Piano casa e bonus così l’edilizia è “esplosa”. In tre mesi 52 permessi: accelerazione nel recupero degli immobili in periferia
di Samantha DELL’EDERA
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Lunedì 31 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 02:14

Sono 52 gli ultimi permessi a costruire approvati dalla ripartizione Urbanistica del Comune di Bari tra il primo luglio e il 30 settembre 2022. In elenco anche nuove costruzioni a Japigia nell’ambito del Pirp e a Sant’Anna. Ma quello che rivela la determina dirigenziale a firma di Pompeo Colacicco, dirigente della ripartizione Urbanistica del Comune di Bari, è un trend in salita che si registra fin dal 2016. «In questi sei anni - spiega Colacicco - con la norma sul piano casa i permessi di costruire per nuove costruzioni sono stati rilevanti, perché la norma ha agevolato appunto le costruzioni edilizie». 


Al piano casa si sono aggiunti i recenti bonus come il sisma bonus o i superbonus che hanno agevolato le ristrutturazioni. Si è avuto un vero e proprio boom nel campo che ha permesso da un lato l’accelerazione dei processi di recupero del patrimonio edilizio. In quartieri come San Girolamo ad esempio o San Cataldo le vecchie ville, molte volte abbandonate da anni, sono state abbattute per fare spazio a nuovi edifici residenziali. Cambiando radicalmente l’immagine dei quartieri e attraendo nuovi residenti.
Secondo una prima stima della ripartizione il 90 per cento delle istanze pervenute negli ultimi 3 anni è legata ad interventi del piano casa, a demolizioni e ricostruzioni o ad ampliamenti.
Se da un lato c’è appunto un vantaggio sulla riqualificazione del patrimonio urbanistico, dall’altro però si crea un carico urbanistico non indifferente. Aumentano i residenti ma i servizi restano indietro. Da qui le indicazioni dell’amministrazione nell’indirizzare gli interventi di sviluppo urbanistico lì dove era necessario. Scoraggiandoli in zone dove invece lo strumento urbanistico prevedeva verde e servizi. 

La pianificazione


In poche parole il Comune ha cercato di utilizzare politiche economiche li dove non si poteva arrivare con la pianificazione urbanistica perché la legge aveva allargato di molto le maglie.
Altra strategia del Comune è quella di Costa Sud: sviluppare un piano di servizi in una zona quale quella tra Torre Quetta e Torre a Mare che ne è priva, anticipando le nuove costruzioni previste nella fascia arretrata alla costa. 
Proprio nel merito delle strategie per Costa Sud entro l’anno il Comune di Bari dovrà sottoscrivere concordati con i privati non solo per gli espropri ma anche per “fare arretrare” le lottizzazioni già previste nella zona dove si svilupperà Costa Sud: il parco lineare costiero lungo sei chilometri finanziato con 75 milioni di euro con fondi Pnrr (i primi 7,5 milioni di euro sono già arrivati). Il sindaco Antonio Decaro aveva già presentato la sua strategia ai rappresentanti del partenariato socio economico, dai sindacati alla Lega Coop all’Università, in merito al piano particolareggiato della costa Sud. Un piano che riunisce tutti i terreni classificati da piano regolatore come edificabili, compresi tra Japigia e San Giorgio, che sorgono al di là del lungomare. Uno spazio da destinare alle nuove costruzioni, ma non sulla costa. La richiesta, già inoltrata ai privati, è di ridurre le volumetrie e di concentrare maggiormente le edificazioni vicino alla città. Basta con i mix o con i quartieri lontani dal resto. L’idea è riallacciare le nuove lottizzazioni con i quartieri già esistenti, tutelando la fascia della costa che sarà appunto occupata dal parco lineare.
«Il Comune sta utilizzando tutti i correttivi che se non avessimo avuto la deroga, con la strumentazione urbanistica avremmo programmato con un minore affanno - conclude Colacicco - Decaro invece guarda lontano e se ne sta preoccupando».

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