Periferie di Bari diventate discariche. «A Picone è ormai emergenza»

Periferie di Bari diventate discariche. «A Picone è ormai emergenza»
di Elga MONTANI
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Martedì 23 Agosto 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:29

Non solo problemi in centro con i rifiuti, dopo le denunce sullo stato di corso Vittorio Emanuele, arrivano decine di segnalazioni dalle periferie di Bari. In particolare, strada San Giorgio Martire continua ad essere una discarica a cielo aperto. Nonostante le segnalazioni ripetute nel tempo, e i diversi interventi effettuati, la situazione sembra essere impossibile da risolvere.

Le segnalazioni di Gens Nova

L’ultima segnalazione arriva dall’associazione Gens Nova, il cui gruppo di lavoro per la prevenzione dei fenomeni a danno dell’ambiente e della salute pubblica, in collaborazione con i volontari dell’Anuu Migratoristi ODV, nella giornata di domenica scorsa, hanno trovato uno scenario impietoso fatto di rifiuti di ogni tipo, alcuni anche incendiati.

Tantissimi i rifiuti accatastati ai bordi dell’arteria stradale che si trova a due passi dal ponte Adriatico e fa da raccordo tra il quartiere Picone e il centro cittadini. In alcuni punti, i rifiuti arrivano a concentrarsi in cumuli, creando una sorta di piazzola ai bordi della stessa strada. Tra i rifiuti abbandonati è possibile trovare secchi di pittura, frigoriferi, parti di mobili, scarti edili, pezzi di auto, almeno tra quelli più grandi e riconoscibili, senza considerare quelli ridotti in piccoli pezzi e forse anche più difficili da poter togliere. «Lo scenario si è reso anche più torbido – scrivono in una nota da Gens Nova - quando i volontari hanno imboccato un tratturo che costeggia la lama. Davanti agli stessi si è stagliato un rudere, avvolto da rifiuti speciali miscelati tra loro, oltre ad un cumulo di rifiuti che impedivano il loro prosieguo». «Quello che ci amareggia – commentano i volontari - è che il sito in questione era già stato segnalato nel novembre 2021 agli organi competenti, ma stante quanto visto sembra che in questi luoghi nulla sia cambiato, anzi». «Auspichiamo che le segnalazioni inviate, possano porre un accento sullo stupro che si sta consumando a danno dell’ambiente», concludono. In effetti, nella zona sono state più volte denunciate situazioni simili a quella odierna. Sembra quasi che, la posizione della strada, in qualche modo poco “in vista” stimoli coloro che non hanno remore ad abbandonare ogni tipo di rifiuto, ad utilizzarla come discarica, incuranti delle conseguenze che tali azioni possono avere, anche su loro stessi.

La denuncia di Retake

Un’altra denuncia sempre relativa a strada San Giorgio Martire, era arrivata poco più di un mese fa da Retake Bari, che via social scriveva: «Siamo stufi. Non cambia mai nulla. A nessuno sembra interessare la questione, eppure affoghiamo nei rifiuti, le campagne rigurgitano plastica e polistirolo aspettando il fuoco che ci riempirà di veleni. Dal bancomat della città, strada San Giorgio Martire, si alza il nostro grido di dolore». In quell’occasione, i volontari chiedevano l’installazione di fototrappole, perché ritenevano assolutamente necessario che chi si comporta in un certo modo venga multato, così da scoraggiare eventuali altri comportamenti simili. Fototrappole che, stando a quanto sottolineato in risposta dall’assessore Petruzzelli, ci sono e funzionano anche, in quanto sarebbero state più di 150 le sanzioni elevate dalla polizia locale solo nelle prime settimane di luglio. Petruzzelli sottolineava, in merito proprio a strada San Giorgio Martire, anche che: «Tutti gli incivili che hanno abbandonato questi rifiuti sono stati beccati e sanzionati. Anche le due persone che, all’ora del tramonto, hanno svuotato il loro furgone bianco riempiendo questo piazzale di rifiuti. Oppure il furbetto, residente in un comune limitrofo, che ha lanciato la sua busta dei rifiuti dal finestrino». La stessa strada era stata tra le protagoniste di una pulizia straordinaria fatta da Amiu Puglia, tra il 2 e il 12 settembre 2021, insieme alle zone di Carbonara e Ceglie adiacenti al territorio di Modugno e in strada Chiurlia, raccogliendo 21.800 chili di rifiuti. Vista la situazione attuale, quanto fatto sembra non bastare, e nemmeno le sanzioni avere effetto.

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