Pedopornografia online, maxi operazione tra Bari e Foggia. Anche un listino dei prezzi

Pedopornografia online, maxi operazione tra Bari e Foggia. Anche un listino dei prezzi
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Mercoledì 22 Luglio 2020, 13:09
Sgominata dalla Polizia Postale una rete di pedofili italiani che su una nota piattaforma di messaggistica scambiavano materiale pedopornografico.

Le immagini venivano realizzate anche da adolescenti e vendute online con un «listino prezzi»per ogni prestazione richiesta.
Oltre 100 investigatori del Centro Nazionale di protezione dei minori del Servizio Polizia Postale di Roma e della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bari e Foggia, hanno eseguito perquisizioni personali, informatiche e sequestri in 12 regioni e 17 province volte al contrasto della pedopornografia online, con il coordinamento delle Procure della Repubblica presso il Tribunale e per i Minorenni di Bari.

L'indagine, scaturita da una segnalazione di due genitori insospettiti dall'intenso utilizzo di alcuni social network della figlia adolescente, ha portato alla scoperta di un vero e proprio sistema consolidato di vendita online di immagini e video pedopornografici e pornografici autoprodotti da adolescenti e maggiorenni ed inviati in cambio di pagamenti su conti online.

Gli accordi avvenivano attraverso chat private sulla scorta di un «listino prezzi» pubblicato online che prevedeva oltre che l'invio di immagini e video già prodotti, anche sex chat e video chat dal vivo.

IL «LISTINO PREZZI» -  Nelle chat della rete di pedofili italiani scoperta dagli agenti della Polizia postale di Bari e Foggia, c'era un vero e proprio listino prezzi delle prestazioni sessuali richieste. Tra gli annunci: «Videochiamata 45 minuti e omaggio 10 foto, 1 video e 3 dediche» al costo di 40 euro; «Videochiamata 1 ora e mezza (se si vuole anche in vari orari) costo 50 euro"; «Sexchat 45 minuti in cui faccio da schiava, costo 30 euro"; «10 foto dei piedini. Omaggio audio in cui dico porcate, costo 10 euro"; «10 foto a scelta + video masturbazione. Omaggio audio in cui dico porcate, costo 20 euro».

Gli indagati sono complessivamente 22, tra i quali due minorenni di 15 e 17 anni. Tutti sono accusati del reato di divulgazione di materiale pedopornografico. Gli agenti hanno eseguito 21 perquisizioni in 12 regioni, nelle province di Bari, Foggia, Roma, Monza Brianza, Varese, Cremona, Siena, Agrigento, Palermo, Bologna, Fermo, Ascoli Piceno, Treviso, Chieti, Savona, Imperia e Torino. 

LA DENUNCIA DI UNA 14ENNE - L’indagine che ha portato alla scoperta di una rete italiana di pedofili è nata nei primi mesi dell’anno dalla denuncia sporta da due genitori della provincia di Foggia, insospettiti da un troppo intenso uso di alcuni social network da parte della figlia minorenne, 14enne a quanto si apprende. In particolare, sul cellulare della ragazzina i genitori hanno trovato le immagini sessualmente esplicite che la 14enne inviava alla chat. Gli agenti della Polizia postale, monitorando il cellulare della figlia della coppia, hanno poi scoperto quella chat, attiva in una piattaforma social, attraverso la quale avveniva la vendita online di immagini e video pornografici autoprodotti da adolescenti e maggiorenni, e analoghi materiali pedopornografici, inviati in cambio di pagamenti su conti online.


Tra i 22 indagati c'è anche un amico della 14enne foggiana, anche lui minorenne, presunto ideatore di un 'business' parallelo: utilizzando l’account della ragazzina, ottenuto in cambio di piccole somme di denaro, si sostituiva a lei chattando con diversi utenti, ai quali prometteva l’invio di materiale di natura sessuale in cambio di denaro, somme variabili dai 10 ai 50 euro. 
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