Un parto di altri tempi oseremmo dire. Una storia a lieto fine, accaduta a Monopoli, per madre e bambino. I protagonisti di questa storia sono Marta Polignano e il piccolo Paolo. Nella notte tra il 29 e 30 gennaio Marta, che aveva già superato le 40 settimane di gestazione, avverte dei forti dolori e allerta il marito, Andrea Mirizio, titolare di un'agenzia di pratiche automobilistiche.
Il racconto
«Eravamo stati in ospedale al mattino per un tracciato di controllo spiega proprio Andrea Mirizio -. Era tutto a posto e siamo tornati a casa. Intorno alle 2.30, però, mia moglie si è accorta che stavano iniziando le contrazioni e che si facevano via via più intense. Neanche il tempo di predisporci e le acque si sono rotte. Noi abbiamo altri due bambini, una di 4 anni e mezzo e uno di due anni, e dovevamo pensare anche a loro, che stessero tranquilli. Eravamo intenzionati a vestirci e andare in ospedale. Era nostra intenzione ma non abbiamo fatto in tempo. Infatti il bambino è nato in casa.
Un sogno realizzato
Ironia della sorte Marta, 31 anni, impiegata in una cooperativa agricola, aveva sempre sognato di poter partorire in casa. «Appena Paolo è nato ho allertato il 118 continua Andrea -. Loro mi hanno detto cosa dovevo fare: avvolgere il bambino in un asciugamano per scaldarlo ma soprattutto faro piangere affinché respirasse e si liberassero i polmoni. Abbiamo dovuto sculacciarlo quattro volte prima il piccolo si mettesse a piangere. Dopo di che abbiamo atteso che il 118 giungesse a casa per tagliare il cordone ombelicale dopo di che hanno preso mia moglie e il bambino per portarli in ospedale. Che dire: è stata un'esperienza bellissima ed emozionante anche se a mente fredda penso e se qualcosa fosse andata male?. Comunque Marta e Paolo dopo due giorni di ospedale sono tornati a casa e stanno bene entrambi. Devo sottolineare comunque la bravura di mia moglie che anche nei momenti più dolorosi non ha mai perso la calma ed è stata serena e tranquilla. Come abbia fatto in quegli istanti frenetici e intesi lo sa solo lei. So soltanto che lei sognava di poter partorire a casa».
Il piccolo Paolo pesa quasi tre chili e ora è il cocco di casa, viziato dall'amore dei due genitori e dei fratellini.