Università di Bari, partite le nuove immatricolazioni. Offerta di 129 corsi, sei sono nuovi

Università di Bari, partite le nuove immatricolazioni. Offerta di 129 corsi, sei sono nuovi
4 Minuti di Lettura
Martedì 19 Luglio 2022, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 12:47

Sono stati 43mila gli iscritti dell'ultimo anno accademico dell'Università degli Studi Aldo Moro di Bari. Un numero che si prospetta in crescita dato il ricco carattere programmatico dell'anno accademico 2022/2023: modifiche sul tema tasse, miglioramento ed aumento dei corsi dell'offerta formativa, ibridazione tra imprese e ricerca sono i binari costruiti per percorrere in sicurezza la promessa dell'ateneo barese con il motto uniba cambia in linea con le disposizioni europee.

Immatricolazioni fino a novembre


Le immatricolazioni 2022/2023 si potranno effettuare online da ora fino al 30 novembre 2022 e riguardano 129 corsi di studi di cui 61 corsi triennali, 75 corsi di secondo livello, e gli altri a ciclo unico.

Dieci invece sono i percorsi di studi di carattere internazionale ed otto interateneo. Tra le novità che auspicano un aumento degli iscritti nell'ateneo barese ci sono anche sei nuovi corsi, tra cui il Dams. Il triennio in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo nasce dagli sforzi del nuovo Dipartimento di innovazione umanistica che si ricongiunge a quegli arcipelaghi istituzionali rappresentati dal Teatro Pubblico Pugliese e Apulia Film Commission, Puglia Sound System; il loro operato è diventato emblema di una constatazione: il contributo della cultura ormai imprescindibile per lo sviluppo economico del territorio tra impatti diretti ed indiretti. Su questa sinergia e alleanza istituzionale posa le sue promesse di cambiamento l'ateneo barese. Oltre al cluster culturale, l'università sembra abbracciare anche quello tecnologico, con l'avvio del corso di bioinformatica e trova il suo polo proprio nella Fiera del Levante che ospita progetti di start up e innovazioni anche di Deloitte ed Ey.

Contaminazione e nuove alleanze


La contaminazione segna anche le nuove alleanze tra impresa e ricerca come quella creata con la multinazionale Pirelli e l'ateneo. Tra le 50 convenzioni che l'università vanta con le imprese, rimangono in piedi quelle storiche come Exprivia, gruppo in consulenza di processo. I sodalizi creati tra istituzioni e imprese provano a rincorrere le politiche declinate dall'Unione Europea . I dottorati di ricerca vincolati e finanziati dal piano nazionale di resilienza si configurano su questioni fortemente pragmatiche e cruciali per lo sviluppo del territorio pugliese suddivise per tre macroaree: pubblica amministrazione, gestione del patrimonio culturale, e transizione digitale. Oggi l'Università passa da 200 posti per i dottorati di ricerca a 600. Così Uniba cambia per adeguarsi alle sfide che il Pnrr e dunque l'Europa ha posto nei luoghi di ricerca per diventare un'istituzione più solida, garantire parità di genere e sodalizio tra imprese e innovazione: punti programmatici presenti dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.


Rispetto allo scorso anno, sono stati inseriti 80 insegnamenti per l'acquisizione di competenze trasversali in sei macro aree: comunicazione, digital, competenze tecnico scientifiche soft skills, management progettuale imprenditoriale e sostenibilità ambientale. Insegnamenti che delineano la strategia dell'università nel formare i lavoratori del domani, non solo gli studenti del presente. Aumenta anche il numero dei docenti che passa da 1.500 unità a 1.600.


Tra le cifre che cambiano, ci sono anche quelle delle tasse. L'Uniba ha sempre dimostrato un bilancio solido e questo le consente di garantire tasse basse: l'ateneo infatti percepisce in media per studente 640 euro. Nell'ultimo anno il 42% degli studenti ha avuto l'esonero delle tasse. Prima la rateizzazione prevedeva tre sessioni; dopo un confronto serrato tra rettore, docenti e rappresentanti degli studenti è stata approvata l'introduzione di quattro sessioni che consente di ammortizzare le spese ora che tra crisi pandemica e il carovita, le tasse pesano sempre più nei nuclei famigliari. Sono aumentate le agevolazioni per le nuove iscritte nell'ambito Stem, scienza, tecnologia, ingegneria e matematica: per le studentesse infatti la tassa di iscrizione quest'anno passa dal 25% al 75% del contributo onnicomprensivo. L'Università per i nuovi iscritti diligenti adotta politiche di premialità: l'esonero del pagamento della tassa regionale per le nuove matricole diplomatesi con 100 o 100 e lode.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA