Prende forma il parco Maria Maugeri, sull’area conosciuta da tutti, al quartiere Libertà di Bari e non solo, come ex gasometro. Il cantiere è attivo, e pian piano stanno prendendo forma i viali e le diverse strutture che caratterizzeranno il nuovo parco urbano. I lavori sono iniziati lo scorso settembre, dopo una serie di rinvii causati da alcuni ricorsi e se tutto dovesse andare per il verso giusto, senza intoppi, dovrebbero terminare entro la prossima estate. «Entro la prossima primavera dovremmo completare tutti i lavori, per cui contiamo di aprire al pubblico per l’estate del 2023 – sottolinea l’assessore ai lavori pubblici, Giuseppe Galasso -. I lavori stanno procedendo in maniera spedita, ma bisogna considerare che sono molte le cose da fare, dall’impiantistica alle pavimentazioni, fino alle diverse piantumazioni. Comunque, posso dire che siamo a buon punto, e siamo nei tempi». «I termini contrattuali – aggiunge l’assessore - finiscono nella primavera del 2023, per cui contiamo di concludere per quel periodo. A fine anno potremo essere più precisi e dare una previsione più affidale sui tempi necessari per la conclusione del parco».
Ricordiamo che il parco dell’ex gasometro è uno dei progetti che il comune di Bari realizzerà grazie al piano periferie.
Parco Maugeri, i dettagli
I varchi di accesso saranno quattro, due verranno realizzati su via Napoli, quello principale in corso Mazzini, e un altro su via Zamparini (una perpendicolare di via Anita Garibaldi). L’area, come sottolineato, verrà intitolata a Maria Maugeri, ex assessore con Emiliano e consigliere comunale nel primo mandato Decaro, che nel 2008 lottò affinché l’area non venisse edificata. All’apertura del cantiere, nel settembre 2021, si parlava di circa un anno per completare i lavori. Ora, nonostante si stia procedendo e non ci siano stati intoppi importanti, i tempi si sono leggermente dilatati e dalla fine del 2022, ora si parla dell’estate 2023. Dopo tanta attesa, sicuramente qualche mese in più non sarebbe un problema per i cittadini di Bari. L’importante è che i mesi, come a volte accade per problemi di vario tipo (vedi il parco Giovanni Paolo II al San Paolo), non diventino anni.