Parco della Giustizia, il commissario accelera: «Massimo tre mesi per i pareri»

Due settimane per chiedere altri documenti. il 30 maggio la data per la Conferenza dei servizi

Parco della Giustizia, il commissario accelera: «Massimo tre mesi per i pareri»
4 Minuti di Lettura
Giovedì 30 Marzo 2023, 05:00

Il Commissario straordinario del Parco della Giustizia a Bari, ingegner Antonio Ottavio Ficchi, nei giorni scorsi ha inviato ad amministrazioni ed enti, nonché a soggetti privati, comitati e associazioni una lettera che ha per oggetto il Parco della Giustizia in generale, la Conferenza di Servizi istruttoria in particolare. Non si tratta di un passaggio soltanto formale, ma è necessario per l’approvazione del Progetto di fattibilità tecnico-economica (Pfte) da parte del Commissario stesso. 

La cronistoria

C’è una lunga premessa in cui si fa un po’ la cronistoria del Parco della giustizia, a partire da dicembre 2014 quando in un verbale della Commissione di manutenzione della Corte d’Appello di Bari si rileva che le aree delle caserme Milano e Capozzi apparivano idonee alla realizzazione della “Cittadella della Giustizia” fino ad arrivare ai giorni nostri. Ma ci sono un paio di paragrafi che è opportuno sottolineare. Quello indicato con il numero romano VII in cui si ricorda che con Dpcm il Parco della Giustizia di Bari è qualificato fra gli interventi infrastrutturali complessi e per la cui realizzazione si rende necessaria la nomina di un Commissario straordinario.

L’altro è il paragrafo XVIII, dove la stazione appaltante che resta il Demanio, ha comunicato «la disponibilità del Pfte revisionato in relazione a una verifica intermedia già intervenuta, specificando che il rapporto di verifica finale verrà emesso a seguito degli esiti della Conferenza di Servizi». E allora il Commissario indìce questa Conferenza di servizi finalizzata all’approvazione finale del Pfte del Parco della Giustizia da parte dello stesso Commissario straordinario. Quindi enti e amministrazioni entro 15 giorni possono richiedere integrazioni documentali o chiarimenti, ed entro 90 giorni, gli interpellati dovranno rendere le proprie determinazioni relative all’oggetto della Conferenza. L’eventuale riunione in modalità sincrona della Conferenza si terra il 30 maggio 2023. 

Il Commissario quindi rinnova l’invito ad «esprimere tempestivamente determinazioni esaustive, per il corretto, celere ed efficace prosieguo del procedimento». Si potrà esprimere assenso o dissenso rispetto al Pfte, ma la mancata comunicazione entro i 90 giorni o una comunicazione priva dei requisiti indicati varrà come assenso. Il Commissario, il Demanio, il viceministro Sisto vogliono fare presto e realizzare quanto prima il Parco della Giustizia, il punto è capire se sia davvero quello il luogo più idoneo per realizzarla perché per esempio è indubbio che un afflusso ulteriore di varie migliaia di veicoli al giorno in un’area molto trafficata potrebbe non risultare la scelta migliore dal punto di vista ambientale, soprattutto in relazione alla salute dei residenti. Fra questi soggetti privati che hanno ricevuto la lettera del Commissario c’è anche Donato Cippone, ex consigliere comunale verde e presente in molte battaglie ambientaliste, dal Parco della Giustizia, a Costa Ripagnola, al Nodo ferroviario. Nelle osservazioni che Cippone invierà quanto prima, ce n’è una fondamentale.

Maglia nera per consumo di suolo

In base a dati Ispra, Bari è segnalata come maglia nera per il consumo di suolo e cementificazione, e allora si chiede Cippone, perché proprio a Carrassi e non al quartiere San Paolo per esempio, dove esistono megastrutture abbandonate che potrebbero essere riutilizzate e riadattate? Altra osservazione che verrà fatta al Commissario è quella relativa alla salute dei residenti, un flusso di 4mila veicoli al giorno, renderà l’aria irrespirabile ai residenti. A questo si aggiunga il caos della viabilità. L’uscita sulla tangenziale Carrassi-Carbonara diventerà Parco della Giustizia con immaginabili conseguenze. Infine l’area “verde di quartiere” è quanto prevede il Prg, e «non si può andare al di sotto di certi parametri inderogabili per legge, nel rapporto fra singolo residente e metri quadri di verde che deve avere a disposizione, noi siamo già al di sotto. Il Parco della Giustizia è un inganno vogliamo un Parco della Legalità intitolato a Falcone e Borsellino», conclude Cippone.

© RIPRODUZIONE RISERVATA