Risale al 2020 il protocollo d'intesa tra il Comune di Bari e il presidente dell'associazione Masseria dei Monelli, Manlio Epifania, per la gestione condivisa e partecipata del parco Gargasole nell'ambito della misura Rigenerazioni creative. L'accordo prevede che la cura e l'animazione dello spazio pubblico nel cuore della città sia coordinata dall'aps Masseria dei Monelli e Ortocircuito.
Altre associazioni hanno risposto positivamente all'appello della gestione condivisa, tra cui Retake, Terre del Mediterraneo, LAN - Laboratorio Architetture Naturali, Breathing Art Company, Confusioni e InConTra. Il parco rappresenta uno spazio di coesione civica e cittadinanza attiva attraverso la pratica delle cura dell'ambiente, sia per la tutela della biodiversità, sia per creare un luogo di condivisione sociale. Per questa ragione il parco ha assunto un valore culturale per la città che travalica la cura del verde.
La denuncia del presidente
Manlio Epifania, presidente di Masseria dei monelli Ortocircuito riguardo l'incendio spiega: «E' stato appiccato l'incendio nell'area confinante al parco, la terra di nessuno tra tossici.
L'appello di Smaldone
A detta del presidente del Municipio II, Gianlucio Smaldone, i residenti sono esasperati per feste notturne illegali, fino alle 3 di notte e spiega: «Fin quando la caserma non sarà rifatta completamente, questi fenomeni dolosi si reiterano. Dove è scoppiato l'incendio c'è un centro sociale illegale dove ci sono situazioni non controllabili tra urla e grida alle 3 di notte. Poi ci sono dei capannoni dove si sono verificati episodi di cronaca nera: tra eroina, crack e stupri. Sono morte delle persone per overdose. È un terra di nessuno in attesa che partano i lavori, io spero che iniziano».
La zona di cui parla Smaldone dovrebbe essere ripristinata ed adibita come suolo per l'Accademia delle belle Arti e conclude: «L'area che ha interessato l'incendio sarà l'ultimo step di un percorso di riqualifica di tutta l'ex caserma. Nel weekend lì ci sono decine di persone che partecipano a queste rave abusive, sul tetto del capannone hanno messo una tenda. Un situazione che vive così da anni, un centro sociale abusivo».
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