Truck food in spiaggia, progetto già naufragato: i chioschi sono chiusi. Protesta dei residenti e dei bagnanti

Truck food in spiaggia, progetto già naufragato: i chioschi sono chiusi. Protesta dei residenti e dei bagnanti
di Elga MONTANI
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Giovedì 15 Settembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 00:12

Addio, prima del tempo, ai chioschi sulla spiaggia di Pane e Pomodoro a Bari. Le tre strutture da alcuni giorni erano chiuse e sembra che due di loro siano già state rimosse, al punto che, su segnalazione anche dei cittadini, i tecnici della ripartizione hanno provveduto nella giornata di ieri ad effettuare un sopralluogo, per constatare che quanto denunciato corrispondesse a verità. Appurato che da giorni le strutture sono chiuse, senza alcuna valida motivazione, o almeno nessuna motivazione è stata fornita per il momento, si sta provvedendo ad una revoca della concessione.

L'intervento dell'assessore

«Stiamo facendo un avvio di procedimento – spiega l’assessore Carla Palone – i tecnici sono andati a controllare e hanno verificato. Decade quindi la concessione. Non sappiamo il motivo per cui siano chiusi, comunque». L’ottimismo dell’inizio, che aveva portato l’amministrazione a optare per questa soluzione per la spiaggia cittadina, così da garantire un servizio importante per la comunità barese e per tutti i turisti che affollano la spiaggia di Pane e Pomodoro, si è scontrata con una realtà diversa da quella prevista o che si sarebbe voluta. Lo scorso marzo, l’amministrazione comunale aveva pubblicato una procedura di evidenza pubblica per la concessione di tre aree demaniali marittime, della durata di sei mesi «con finalità turistiche, ai fini dell’esercizio di attività di piccola ristorazione, bar e caffetteria da espletarsi mediante tre food truck, tutti forniti dal concessionario aggiudicatario, che verranno posizionati su ciascuna delle tre aree demaniali marittime».

Si parlava di «un’offerta eno-gastronomica avente le seguenti caratteristiche: varietà dei prodotti, utilizzo di materie prime di qualità, anche provenienti da filiere locali, pietanze caratteristiche del territorio locale, seppur in via non esclusiva». Inoltre, la proposta gastronomica avrebbe dovuto «includere piatti e snack salati e dolci (caldi e freddi), bevande (calde e fredde) e drink che possano incontrare facilmente i desideri degli avventori, con particolare riguardo per le differenti tipologie di fruitori dell’area (sportivi, anziani, famiglie con bambini, giovani, ecc…)».

Il 3 maggio venne comunicata l’aggiudicazione della concessione alla Flora Group, e l’assessore Palone sottolineava: «Quella su Pane e pomodoro è per noi una scommessa che siamo contenti gli operatori del territorio abbiano colto. Volevamo sopperire ad una mancanza importante, quella di un punto di ristoro, aperto e accessibile a tutte le persone che frequentano la spiaggia da mattina a sera. Se la sperimentazione dovesse essere accolta positivamente dai cittadini, non escludiamo la possibilità di riproporre il servizio anche per i prossimi anni». Nonostante l’entusiasmo, fin dall’inizio dell’estate erano sorti i primi problemi. La prima struttura non era arrivata prima del primo giorno di giugno, e subito c’era stata una “falsa partenza” dato che la struttura posizionata non era conforme alle caratteristiche stabilite.

Così, il primo food truck era stato sostituito con uno adeguato e rispondente al bando. Infatti, la struttura posizionata era simile a quelle che siamo soliti vedere in strada, quando invece a Pane e Pomodoro potevano essere installate strutture più piccole e in legno. Dopo questo primo “inconveniente”, se così è possibile definirlo, la stessa cosa o quasi era accaduta con il terzo food truck, arrivato solo alla fine della prima settimana di agosto, e subito fatto rimuovere su richiesta del Comune, in quanto anche in questo caso non si rispettavano le caratteristiche descritte nella concessione. Ora, a distanza di un mese circa dal posizionamento del terzo food truck, due strutture sono state tolte, e quella nei pressi dell’ex bar della spiaggia è chiusa, e non più a disposizione del pubblico, nonostante la concessione abbia scadenza a novembre. Probabilmente, con la fine dell’estate, e la mancanza di clientela, il concessionario potrebbe aver pensato bene di terminare la stagione prima del tempo.
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