Il Tar blocca il progetto del nodo ferroviario, Salvini: sentenza che punisce la Puglia

Il Tar blocca il progetto del nodo ferroviario, Salvini: sentenza che punisce la Puglia
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Giovedì 24 Novembre 2022, 17:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 03:14

Nodo ferroviario, il Tar sospende il progetto. Salvini«Una sentenza che punisce la Puglia» e si dice pronto ad intervenire.  Il Tar della Puglia ha sospeso l'autorizzazione paesaggistica data dalla Regione Puglia per il progetto della nuova rete ferroviaria nella zona di Lama San Giorgio, a sud di Bari, che prevede il raddoppio dei binari per 10 chilometri e la successiva variante di un tratto della strada statale 16. L'opera rientra nell'ambito del più ampio progetto del Nodo ferroviario di Bari. 

Salvini

«E una sentenza assurda che punisce la Puglia e ferma il futuro: sono pronto a intervenire personalmente. Stiamo approfondendo la vicenda con gli uffici: a dare retta al partito dei No, non avremmo Mose, Tav, Tap, autostrade o ponti». Lo dice il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini commentando lo stop del Tar all’Alta Velocita pugliese dopo un ricorso degli ambientalisti.

Salvini si dice «sconcertato».

Amati

«Sul nodo ferroviario di Bari confido nell'immediato appello al Consiglio di Stato, convinto delle buone ragioni di diritto avanzate dall'Avvocatura regionale, statale e da Rete ferroviaria italiana», dichiara il presidente della I commissione consiliare della Regione Puglia, Fabiano Amati, commentando lo stop del Tar all'opera la cui realizzazione è prevista con i fondi Pnrr. «I fondi del Pnrr - prosegue Amati - dovrebbero aiutarci a entrare in un mondo nuovo, in particolare quello in grado di respingere le vecchie lentezze o le defatiganti revisioni dei procedimenti, anche se ordinate dai Giudici. Si faccia parlare, dunque, il Consiglio di Stato e nel caso si accertasse la violazione di norme sul procedimento e quindi l'interferenza con i tempi di realizzazione delle opere finanziate con il Pnrr, la conseguenza non potrà che essere la modifica delle norme per superare le pronunce giurisdizionali. L'opera serve, è finanziata e si deve concludere al più presto. Questo è l'imperativo».

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