Monopoli, movida selvaggia e caos, i residenti scrivono al prefetto

Monopoli, movida selvaggia e caos, i residenti scrivono al prefetto
di Alfonso SPAGNULO
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Giovedì 12 Agosto 2021, 09:24

Una lettera firmata da 180 residenti nel centro storico e facenti parte del Comitato dei residenti del centro storico e di via Procaccia di Monopoli inviata al Prefetto di Bari con cui si chiede di porre fine alla movida selvaggia. Sotto accusa finisce anche il sindaco Angelo Annese «tutt'ora sordo - scrivono - alle nostre richieste di rendere più vivibile Monopoli». «La nostra lettera - scrive Angelo Giangrande, coordinatore del Comitato dei residenti nel centro storico - è corredata, oltre che dalle firme, da foto prodotte dai residenti e sottolinea la grave degenerazione che la cosiddetta movida ha subito negli ultimi anni nel nostro centro storico. Infatti nel periodo estivo queste zone della città diventano delle vere e proprie enclavi dove le norme dello Stato sono sistematicamente ignorate con il beneplacito dell'Amministrazione.

I provvedimenti


Le ordinanze sindacali vigenti, il Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza, il regolamento di Polizia Municipale, oltre a tutte le norme regionali e nazionali inerenti al contenimento dell'inquinamento acustico e ambientale, nonché il decoro urbano e l'igiene, vengono anche queste sistematicamente ignorate con contestuale mancanza di adeguati controlli. «Per i residenti di queste zone - spiega ancora Giangrande - diventa difficile non solo riposare, ma anche svolgere serenamente qualunque tipo di attività all'interno delle proprie case, con conseguenze in termini di salute psico-fisica e di concentrazione sul lavoro, sia all'esterno sia all'interno». Il Comitato, poi, spiega come negli ultimi anni a Monopoli si sia assistito ad un progressivo aumento di alcune tipologie di attività commerciali che si sono concentrate essenzialmente in due zone della città: nel Centro Storico, dove c'è stato un proliferare di attività legate al food, come bar, ristoranti, osterie, pub, pizzerie e rosticcerie di ogni genere con la quasi totalità di queste attività si è dotata di sistemi di riproduzione di musica sia all'interno, sia all'esterno dei locali; via Procaccia, dove c'è stato un aumento delle attività definite a supporto del turismo balneare che nelle ore pomeridiane, serali e notturne propongono intrattenimento musicale e danzante».
«Nei confronti di tale sviluppo commerciale gli scriventi non sono mai stati pregiudizialmente contrari, anzi - si legge ancora nella nota inviata al Prefetto -, hanno sempre giudicato positivamente la rivitalizzazione del centro storico e della fascia costiera, tuttavia, la grave degenerazione del fenomeno verificatasi nell'ultimo lustro e che continua incessantemente, rappresenta una forma di irreversibile degrado del territorio, in termini di qualità della vita, decoro ambientale e condizioni igienico-sanitarie. Poiché il nostro sindaco non ha inteso farci avere notizie circa la volontà della sua amministrazione di procedere alla definitiva approvazione del piano di zonizzazione acustica questo Comitato il 26 luglio scorso ha pregato l'assessore regionale all'Ambiente di intervenire per la definitiva approvazione di detto importante strumento che deve dettare norme precise sul contenimento dei rumori molesti che sempre più frequentemente, anche in altre ampie zone del nostro territorio (città e contrade), creano disturbo al riposo. Solo la Polizia di Stato di recente ed in almeno due occasioni è intervenuta per sanzionare chi, contravvenendo alle vigenti normative, diffondeva musica ad alto volume e questo non solo in città ma anche in contrada».

Il Comitato, infine, sottolinea che continuerà nella sua azione e che non è detto che non venga organizzata una manifestazione pubblica di protesta.

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