Dipendente Asl rubava materiali in ospedale per rivederli: dieci indagati. Usava il pc aziendale anche per navigare sui siti porno

Dipendente Asl rubava materiali in ospedale per rivederli: dieci indagati. Usava il pc aziendale anche per navigare sui siti porno
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Mercoledì 13 Ottobre 2021, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 21:37

Non solo siti porno con il pc dell'ospedale ma anche furti di vario genere, dal toner ai farmaci. Un dipendente della Asl di Bari si sarebbe appropriato persino della carta igienica, per poi rivendere la merce ad altre persone ora indagate insieme all'operatore sanitario per ricettazione. È quanto hanno accertato i carabinieri della Stazione di Monopoli, che hanno notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 10 persone tra cui il dipendente della Azienda sanitaria, in qualità di responsabile del magazzino economale dell'Ospedale San Giacomo di Monopoli, un dipendente di una società esterna, ma con funzioni di ausiliario sempre nel nosocomio monopolitano, ed alcuni commercianti locali.

L'uomo notato in ospedale in orari sospetti

Il provvedimento dell'Autorità Giudiziaria scaturisce da una indagine condotta dai carabinieri di Monopoli, dai primi mesi del 2019, sia mediante attività tecniche, sia mediante pedinamenti e perquisizioni.

L'attenzione dei militari si è concentrata sul dipendente Asl, un 64enne notato mentre entrava ed usciva dall'ospedale negli orari più disparati, anche nei giorni festivi, talvolta con pacchi o buste in mano che hanno stuzzicato la curiosità investigativa dei carabinieri.

Le indagini hanno confermato i sospetti

La successiva attività tecnica ha confermato i dubbi dei militari, permettendo di appurare come il dipendente si appropriasse di materiali di vario genere. La condotta del dipendente infedele non si è limitato a questo, infatti, veniva sorpreso ad utilizzare i pc dell’Asl per finalità strettamente personali, come navigare su siti per adulti, oltre a procurarsi medicinali attraverso la complicità di un altro indagato. 

In ultimo, l’indagine ha permesso di scoperchiare una rete di connivenza con alcuni commercianti locali che si prestavano nell’emettere scontrini fiscali per acquisti in realtà mai realizzati o di un importo superiore al reale valore di mercato, poi contabilizzati dal dipendente Asl infedele come acquisti di urgenza per l’amministrazione Asl, così da potersi appropriare della differenza tra quanto contabilizzato e quanto realmente speso.

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