Addio a Domenico "Mimmo" Cives, fu il medico di don Tonino Bello

Tutta la comunità in lacrime: «Testimone di umanità»

Mimmo Cives a destra, insieme a don Tonino Bello
Mimmo Cives a destra, insieme a don Tonino Bello
di Danilo DE ROBERTIS
3 Minuti di Lettura
Martedì 11 Aprile 2023, 10:16

Nella gremitissima chiesa Madonna della Pace, Molfetta ha dato il suo ultimo saluto al dottor Domenico Cives, venuto a mancare nella mattinata di sabato. La folta presenza per il suo funerale ha confermato il suo legame profondissimo con la città, essendo lui stato medico di diverse generazioni di molfettesi e, tra gli altri, anche di don Tonino Bello, assistendolo fino all’ultimo momento della sua vita. Ma non solo, perché Domenico Cives, per tutti Mimmo, era però stato anche attivamente impegnato nella vita politica di Molfetta. Era stato consigliere provinciale e anche consigliere comunale d’opposizione nell’era di Antonio Azzolini sindaco. Per salutare il dottore sono giunte parole accorate del vescovo, Domenico Cornacchia, a nome dell’intera diocesi: «Unitamente alla curia diocesana, partecipo al dolore che ha colpito la famiglia Cives per la perdita del caro dottore Mimmo, direttore dell’ufficio per la pastorale della salute, e nella preghiera lo affida al Signore della vita». 

Il saluto del sindaco

Anche il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini si è unito al commosso addio del medico: «Di lui ricordiamo gli anni dell’impegno politico ma anche la sua grande umanità visto che tutti concordano sul fatto che sia stato un medico stimato oltre che un uomo di grande sensibilità. Lui che è stato il medico del nostro amato don Tonino Bello è andato via in punta di piedi. Buon viaggio Mimmo. Certo che ad accoglierti, dall’altra parte, hai trovato il nostro amato vescovo». 
In passato lo stesso Cives ha raccontato alla stampa locale e nazionale gli ultimi momenti di vita terrena del compianto don Tonino, con una testimonianza tanto forte quando sincera del suo rapporto con lui: «Siamo come due rette parallele destinate a incontrarsi all’infinito.

Con lui ho sempre avuto un connubio unico, perché mi ha sempre toccato profondamente la sua umanità e la sua capacità di pensare agli altri fino all’ultimo momento della sua vita». 

L'esperienza balcanica con don Tonino

Molto toccante anche il ricordo dell’esperienza in terra balcanica quando don Tonino, già minato dal male che l’avrebbe portato via pochi mesi dopo, per portare la pace in una Bosnia afflitta dalla guerra. Il suo impegno per la pace, infatti, continuò rigoroso fino nel 1992, anno in cui don Tonino Bello propose di andare come nonviolenti a Sarajevo, e nonostante l’aggravamento del cancro con che già da tempo lo affiggeva, fu presente: «La marcia di capodanno del 31 dicembre 1992 – aveva raccontato Cives – costituì di fatto l’addio a don Tonino. Moltissima gente ha voluto stringersi attorno a lui per dirgli il grazie più cordiale ed affettuoso. Come presidente di “Pax Christi”, con 550 costruttori di pace, nonostante la sua malattia, volle fortemente andare nella martoriata Sarajevo, per quella che lui definitiva “una carovana di folli”, per deporre un segno di pace in un luogo fortemente martoriato dalle armi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA