La prima mini car elettrica ha girato per le strade di Poggiofranco. Lo scatto è stato diffuso dal sindaco Antonio Decaro: il veicolo sarà tra i 20 che entreranno fin da subito in “servizio” da novembre. «Questa è una delle mini-auto elettriche del car sharing – spiega Decaro - che saranno disponibili in città da novembre. In questi giorni si stanno testando durata della ricarica e chilometri percorribili».
Si tratta di test importanti perché stanno permettendo alla prima ditta che si occuperà del servizio, la Pikyrent, di valutare, in base alle condizioni di traffico e di percorribilità delle strade cittadine, quanto durano le mini car elettriche in modo da “tarare” anche le batterie.
I numeri
Alle prime venti auto ne seguiranno altre 30 più 100 scooter sempre proposti dalla Pikyrent.
Al vaglio anche le tariffe che sul territorio nazionale corrispondono per gli scooter ad un costo al minuto di 29 centesimi, più un euro di sblocco e 19 centesimi di prenotazione e 22 centesimi per la sosta. Per le auto invece la tariffa al minuto è di 39 centesimi più un euro di sblocco, 26 centesimi per la prenotazione e 29 per la sosta. Il costo però varia in base anche al veicolo: la tariffa per la sosta è prevista nel caso in cui l’utente voglia “conservarsi” il veicolo ma non può superare i 20 minuti. Ma quelli della Pikyrent non saranno gli unici mezzi in arrivo in città. Terminata la pratica assicurativa, saranno completati anche i procedimenti per il rilascio dell’autorizzazione a svolgere il servizio di car e scooter sharing in favore delle altre società partecipanti all’avviso: Reby Italia S.r.l. (100 scooter), Bit Mobility S.r.l. (30 auto e 75 scooter) e Smart Venture S.r.l. (100 scooter). Auto e scooter elettrici potranno inoltre parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu della zona a sosta regolamentata e non si esclude che sia concesso anche l’accesso alla ztl (non nelle zone pedonali ma solo in quelle transitabili), anche senza essere in possesso di pass dei residenti.
Il servizio
Il servizio comunque dovrà essere garantito secondo delle regole ben definite: lo sharing dovrà essere disponibile all’utenza secondo lo schema a flusso libero, con utilizzo in modalità “one way”, ovvero dando possibilità di rilasciare il veicolo in un punto diverso da quello di prelievo. Riguardo alle auto i mezzi potranno essere elettrici, ibridi, a metano, a gpl, a benzina (euro 6 o successivo), a gasolio con emissioni non superiori al limite euro 6. Gli scooter invece dovranno essere esclusivamente elettrici. Non si esclude la possibilità di promuovere sconti e agevolazioni a carico dell’amministrazione. Dovrà essere anche attivato un servizio di call center, raggiungibile negli orari e nei giorni dell’anno di erogazione dell’attività, al costo massimo di una chiamata a un numero fisso nazionale, che raccolga e riscontri ogni tipo di segnalazione e che fornisca ogni tipo di informazione relativamente all’attività di sharing. Solo i maggiorenni potranno prelevare gli scooter.
Ma il servizio di car sharing non sarà l’unico a partire. Entro l’anno toccherà anche alle nuove ditte che gestiranno i monopattini: al momento il servizio è in proroga alle ditte che hanno vinto l’appalto due anni fa. Mentre c’è ancora da attendere per il bike sharing: l’azienda vincitrice si sta occupando della predisposizione dei totem pubblicitari, delle stazioni e della segnaletica. Ieri è stato presentato all’assessore alla Mobilità, Giuseppe Galasso, il primo modello di bici elettrica che sarà messo in circolazione. Non si hanno però tempi certi sull’avvio del servizio.
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