Abusi sulle pazienti, la Procura sul ginecologo barese: «Terapia proposta come minaccia»

Abusi sulle pazienti, la Procura sul ginecologo barese: «Terapia proposta come minaccia»
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Giovedì 10 Febbraio 2022, 17:50 - Ultimo aggiornamento: 21:52

Quando ha proposto alle pazienti «la terapia degli anticorpi» tramite rapporto sessuale come cura per il papilloma virus e per prevenire il tumore dell'utero, il ginecologo barese Giovanni Miniello - secondo la Procura di Bari - avrebbe usato una «minaccia costrittiva». Il medico, cioè, avrebbe «tentato di condizionare la volontà della paziente, così minacciandola, con l'induzione nella donna del timore che al rifiuto di quella 'terapià conseguisse la progressione oncologica dell'infezione virale».

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I pm baresi chiedono la detenzione in carcere

Lo scrive la Procura di Bari nel ricorso per Cassazione contro la decisione del Tribunale del Riesame del capoluogo pugliese che nei giorni scorsi ha rigettato l'appello dei pm baresi i quali insistevano sul carcere per Miniello, agli arresti domiciliari dal 30 novembre 2021 per violenza sessuale aggravata su due pazienti.

Miniello è stato arrestato per aver molestato due pazienti durante le visite, mentre prima il gip e poi il Riesame non hanno ritenuto sussistenti le accuse di tentata violenza sessuale relative alla proposta di "terapie sessuali", perché non vi sarebbe stata costrizione, tanto è vero che le stesse donne hanno rifiutato. Nei giorni scorsi è stata depositata l'ordinanza del riesame emessa il 30 dicembre scorso dal Tribunale in funzione di giudice dell'appello. In particolare il ricorso fa riferimento agli episodi riguardanti quattro presunte vittime dello specialista che si è dimesso dall'ordine dei medici. In realtà secondo quanto sostenuto dalla Procura nella richiesta di incidente probatorio le parti offese in tutto sarebbero sedici. L'uomo avrebbe proposto sesso alle pazienti che si recavano nel suo studio con la promessa in questo modo di farle guarire dal papilloma virus e come prevenzione nei confronti del tumore dell'utero in cui spesso la prima malattia si evolve.

L'accusa: la "terapia degli anticorpi" per violentare le pazienti

Secondo la Procura di Bari, in particolare il procuratore Roberto Rossi, l'aggiunto Giuseppe Maralfa, i sostituti Larissa Catella e Grazia Errede, il ginecologo, proponendo a una delle pazienti, la cosiddetta 'terapia degli anticorpi, avrebbe tentato di condizionarne "la volontà, così minacciandola, con l'induzione nella donna del timore, che al rifiuto di quella 'terapià, conseguisse la progressione oncologica virale all'ano". Durante le visite nello studio del professionista sarebbero state sottoposte dall'uomo ad atti sessuali veri e propri mascherati dietro l'esame diagnostico. Il ginecologo avrebbe palpeggiato e toccato le vittime in zone intime, abusando delle condizioni di inferiorità psichica delle stesse. Le donne comunque avrebbero opposto un rifiuto alle proposte avanzate. Per il Riesame dunque non vi sarebbe stata costrizione tanto che le donne si sarebbero rifiutate di adempiere alle richieste. Il medico non avrebbe chiesto il consenso per alcune pratiche invasive attuate e peraltro, come emerso dagli accertamenti svolti dagli inquirenti, le stesse pratiche avrebbero esulato dalla prestazione sanitaria ginecologica e dalla attività diagnostica e sarebbero del tutto estranee alla attività di indagine medica, oltre ad essere state accompagnate dall'uso di frasi e affermazioni dal contenuto sessuale esplicito.

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