Cercando online un alloggio a Bari ci si imbatte in annunci che dimostrano come, negli ultimi due anni, i prezzi medi per l'affitto delle stanze siano cresciuti in modo esponenziale.
Una stanza normalmente destinata ai turisti, e “riconvertita” come alloggio temporaneo per giovani lavoratori durante i mesi invernali, in un quartiere come Carbonara può costare da 370 a 500 euro, seconda che le utenze siano o meno inserite nel contratto. Mentre a pochi passi dal Campus, per un monolocale di appena venti metri quadri, la richiesta è di 350 euro. Che però non includono il costo del condominio e quello delle bollette. Sempre vicino al Politecnico una stanza singola per una sola persona, con il bagno a uso esclusivo, di euro ne costa 400. In una casa destinata a ospitare in totale quattro persone.
Gli aumenti post-covid
Il mercato immobiliare è una giungla nella quale districarsi è complicatissimo.
Compravendite e inflazione
L’inflazione nel settore immobiliare si fa invece sentire meno nel caso delle compravendite. Sempre a ottobre per gli immobili residenziali in vendita sono stati infatti richiesti mediamente 1.880 euro al metro quadro, con un aumento del 0,97 per cento rispetto allo scorso anno (1.862 euro al metro quadro). La situazione è molto difficile anche per gli studenti fuori sede o per i lavoratori interessati a una stanza singola. Sempre secondo Immobiliare.it la disponibilità di questo tipo di alloggi, a settembre di quest’anno, risultava inferiore del 23 per cento, mentre la domanda è cresciuta del 78 per cento. Complice la fine della pandemia, che ha costretto moltissime persone a tornare a studiare o a lavorare in presenza. Così oggi per una stanza singola bisogna spendere mediamente 300 euro al mese, quando invece due anni fa ne bastavano 180. In questo caso l’aumento medio riscontrato oscilla fra il quattro e il cinque per cento negli ultimi due anni. Con i quartieri Libertà e San Pasquale in cima alla classifica dei più onerosi.