Maxifrode olio, Coldiretti: è aggressione al Made in Italy. Unaprol: la legge salva-olio funziona

Maxifrode olio, Coldiretti: è aggressione al Made in Italy. Unaprol: la legge salva-olio funziona
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Giovedì 3 Dicembre 2015, 15:57 - Ultimo aggiornamento: 16:13

BARI, 3 DIC - "Con l'invasione storica di olio di oliva tunisino che ha visto aumentare del 734% le importazioni nel 2015 è necessario difendere dalle truffe il Made in Italy che quest'anno può contare su una produzione da record dal punto di vista qualitativo pari a circa 299 mila tonnellate in aumento rispetto ai risultati disastrosi dello scorso anno".

E' quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi 8 mesi, nel commentare positivamente l'azione del Corpo Forestale dello Stato che ha scoperto una maxifrode su 7.000 tonnellate di olio spacciato come '100% italiano'. "Di fronte all'aggressione in atto nei confronti di un prodotto simbolo del Made in Italy e della dieta mediterranea, bisogna stringere le maglie della legislazione con l'attuazione completa norme già varate con la legge salva olio, la n.9 del 2013, dai controlli per la valutazione organolettica ai regimi di importazione per verificare la qualità merceologica dei prodotti in entrata", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "è importante cogliere le opportunità che vengono dall'utilizzo delle nuove tecnologiche per combattere le frodi che allontanano i consumatori italiani e sporcano l'immagine del made in Italy sui mercati internazionali". "La Puglia si conferma crocevia di traffici e triangolazioni illeciti, di frodi commerciali a danno dell'olio extravergine", rileva infine il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele.

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"Ora che gli strumenti di indagine sono più efficaci, i controlli funzionano e questo è merito della legge salva olio, meglio conosciuta come legge Mongiello". David Granieri, presidente di Unaprol, plaude all'iniziativa della DDA di Bari e all'operato del nucleo antifrode del Corpo Forestale dello Stato, per il sequestro in Puglia di 7000 tonnellate di olio riconosciuto come falso extra vergine di oliva 100% italiano.

"Mentre attendiamo lo sviluppo delle indagini in corso - afferma Granieri - ci preme sottolineare che il sequestro effettuato toglie sicuramente dal mercato partite di prodotto non italiano. Se fosse stato immesso in commercio in piena campagna di raccolta avrebbe turbato le contrattazioni del prodotto spingendo al ribasso i prezzi del vero extra vergine di oliva di qualità italiano". L'operazione avrebbe creato danno all'economia dei territori di produzione e danneggiato l'immagine del vero prodotto italiano sul quale la filiera ha raggiunto un interessante accordo interprofessionale. Questo accordo prevede che siano valorizzati, con il pagamento di un prezzo maggiore da parte dell'industria seria di questo Paese, gli oli extra vergine di oliva con caratteristiche e parametri qualitativi superiori". "Questa indagine - conclude Granieri - ci dice che c'è un'attenzione particolare verso il settore, ritenuto strategico per l'economia di questo Paese che, finalmente, incomincia a considerare questo tipo di attacchi al made in Italy un caso di sicurezza nazionale". (ANSA).

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