Fatture false e operazioni inesistenti, oltre a indebita compensazione e autoriciclaggio. Nel mirino per la presunta frode sull'utilizzo del bonus facciate Michele Angelo Bianco, 56enne di Putignano, in provincia di Bari e Attilio Muraro, di 74 anni, residente a Garda, nel Veronese, oltre a due società venete, la Nordest edilità srl e la Fronda Immobiliare srl e una romana. La Guardia di Finanza ha sequestrato in maniera preventiva e d'urgenza, beni e crediti per un valore di circa 20 milioni di euro. Questo, secondo i militari, sarebbe il profitto della maxi frode.
La dinamica dei fatti
Dalle indagini è emersa l'esistenza di un circuito capeggiato dall'imprenditore pugliese, rappresentante legale di due società venete operanti nel settore edile.
I primi sospetti
I sospetti della guardia di finanza sono partiti dai controlli sugli immobili oggetto di interventi edilizi, che non esistevano realmente, oltre alla scarsa capacità di reddito di chi finanziava i lavori inesistenti con crediti d'imposta, la mancaa di una struttura ideonea organizzativa e finanziaria delle società venete.