Mafia: aziende intestate a prestanome, sequestro beni a boss Bari

Bari, mafia e traffico di droga: sequestro per un milione

Mafia: aziende intestate a prestanome, sequestro beni a boss Bari
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Lunedì 5 Settembre 2022, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 22:51

Beni del valore di circa un milione di euro sono stati sequestrati a due pluripregiudicati del clan mafioso Parisi-Palermiti di Bari, il boss Eugenio Palermiti e il figlio Giovanni, i quali, hanno accertato le verifiche della Squadra Mobile e della divisione Anticrimine della Polizia coordinate dalla Dda di Bari, nell’arco di un ventennio
avrebbero reinvestiti i proventi delle attività illecite, soprattutto il traffico di droga, in immobili e attività imprenditoriali intestate a prestanome dietro compenso. Il provvedimento è stato eseguito su disposizione del Tribunale misure di prevenzione ai sensi della normativa antimafia.

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Una schiera di prestanome per coprire gli affari


Le indagini hanno accertato che, per occultare gli ingenti
guadagni provenienti dalle attività illecite, i mafiosi
avrebbero utilizzato “una folta schiera di prestanome – spiegano
gli investigatori – , cui venivano formalmente intestati i beni
immobili o le attività commerciali, in cambio di un compenso”.
Questo metodo avrebbe permesso ai due esponenti di vertice del
clan di acquisire, progressivamente, una posizione di primo
piano nella mappatura commerciale dell’area del quartiere
Japigia di Bari, a fronte di modesti redditi formalmente
dichiarati. Nel dettaglio, sono stati sottoposti a sequestro una
impresa individuale, due società attive nel settore alimentare e
in quello dell’estetica, due fabbricati, tre autoveicoli e
numerosi rapporti finanziari, per un valore complessivamente
stimato di circa 1 milione di euro. 

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