Liberazione, il presidente Fico da Bari sulla guerra in Ucraina: «La pace non significa resa». Anpi: è legittima la resistenza armata

Liberazione, il presidente Fico da Bari sulla guerra in Ucraina: «La pace non significa resa». Anpi: è legittima la resistenza armata
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Sabato 23 Aprile 2022, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 19:34

«In questo momento, con tutte le cose che stiamo vedendo e scoprendo, sono disgustato, più che ottimista». Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, a margine dell'evento organizzato nel teatro Kursaal Santalucia di Bari in occasione del 77esimo anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo «La resistenza è un bel futuro», rispondendo alla domanda dei cronisti se si senta ottimista sull'esito della guerra in Ucraina.

«La pace non significa resa, la pace va raggiunta ma non significa arrendersi - ha proseguito - quindi oggi ancora di più il popolo ucraino si deve determinare e va rispettato il suo diritto di popolo, di istituzione, il diritto alla difesa, che è un diritto sacrosanto e il Parlamento italiano è vicino al popolo ucraino, alle istituzioni ucraine e a questo diritto».

Anpi: legittima resistenza armata

«Tutto è nato dall'invasione russa, moralmente e giuridicamente da condannare e condannata, senza se e senza ma, a cui hanno fatto e stanno facendo seguito uno scempio di umanità e di vita del popolo ucraino e una legittima resistenza armata. Oggi il punto è: come arrivare a una pace vera» ha detto il presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo, intervenendo sul palco del teatro Kursaal Santalucia di Bari all'evento organizzato in occasione del 77esimo anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo «La resistenza è un bel futuro». 

«Sono sorpreso ma soprattutto amareggiato, perché quello che è in discussione non è la legittimità di un confronto fra idee diverse nel reciproco rispetto, ma la demonizzazione di una posizione che non è soltanto quella dell'Anpi ma di un fronte molto vasto che comprende tanta parte del mondo cattolico e laico e, per quanto ne sappiamo, corrisponde al punto di vista di una larga, forse larghissima parte di italiani». Sempre il presidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo, così ha risposto alla domanda dei cronisti se sia sorpreso dalle polemiche degli ultimi giorni sulla posizione dell'Anpi contraria all'invio di armi in Ucraina.

Il messaggio di Liliana Segre

«Il 25 aprile ci ricorda che resistere è necessario, è un dovere, ieri come oggi. Ovunque la giustizia e la dignità vengano attaccate, umiliane, distrutte, ora e sempre resistenza. Questo devo essere lo slogan, il grido che sempre deve accompagnare il nostro atteggiamento verso la guerra». Sono le parole della senatrice a vita Liliana Segre in un messaggio inviato a Bari in occasione dell'evento organizzato per il 77esimo anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo «La resistenza è un bel futuro», letto sul palco del teatro Kursaal Santalucia da una liceale barese. «La nostra festa, quella del 25 aprile, la festa di tutti i democratici, degli antifascisti, la festa della nostra Repubblica - è il messaggio di Liliana Segre - , ricorda il giorno in cui cominciammo a liberarci con le nostre forze e con il nostro sangue, il giorno in cui i partigiani, insieme agli alleati della coalizione antifascista dettero l'ultimo colpo alla guerra dell'invasore nazifascista.

Ma è una festa che oggi, come sempre, parla anche al nostro presente, ad un presente di guerra che ci si impone prepotentemente, dove una potenza aggredisce e sanguinosamente distrugge un Paese sovrano nel cuore dell'Europa, ma un presente segnato ancora anche dalla pandemia, con i suoi costi umani e sociali».

Il sindaco Decaro

«Al popolo ucraino va, oggi, il nostro pensiero di resistenza: a chi fugge per non veder morire sotto le bombe i propri figli, a chi resta per aiutare i propri concittadini negli ospedali, nelle scuole, nei rifugi di fortuna. Perché non esiste una resistenza giusta o sbagliata davanti alla ferocia della guerra. Esiste solo la resistenza di un popolo che vuole tornare ad essere libero di decidere del proprio futuro». Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente dell'Anci, Antonio Decaro

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