Spaccate in centro: furti e danni ai commercianti esasperati. «Più controlli»

Spaccate in centro: furti e danni ai commercianti esasperati. «Più controlli»
di Elga MONTANI
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Giovedì 30 Giugno 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 14:27

Allarme sicurezza in città dopo le spaccate che hanno colpito i commercianti: furti e danni da quantificare e la richiesta di un numero maggiore di pattuglie: ««La vigilanza privata non è sufficiente».

Le spaccate in centro

Il problema delle spaccate in centro continua ad essere presente. E nonostante alcune settimane di relativa tranquillità, negli ultimi giorni è tornato prepotentemente. I commercianti sono spaventati e non solo chi è stato vittima di episodi di questo tipo, ma tutti coloro che hanno una attività. Il timore è quello di poter essere il prossimo. «Noi siamo stati vittime di una spaccata qualche mese fa – racconta Monica Carofiglio, titolare di “Civico 23” – nonostante abbiamo un contratto con la vigilanza privata di Ivri. Sicuramente, credo servirebbero più controlli delle forze dell’ordine, soprattutto negli orari notturni. Dico questo, perché penso che, se queste organizzazioni o singoli che siano, iniziano a vedere una città più controllata, ci penserebbero due volte e non farebbero azioni di quel tipo». «Dopo la spaccata al nostro negozio – aggiunge Carofiglio - le sensazioni provate sono state paura, rabbia e spavento. Senza considerare che tutto è accaduto alle 5 del mattino, quando siamo stati chiamati dalla vigilanza. La paura è ancora tanta».

Uno degli ultimi episodi, una decina di giorni fa, ha interessato “Il Polpettificio”, in corso Vittorio Emanuele. «Svegliarsi la mattina e trovare il proprio locale sfondato non è una bella sensazione – sottolinea il titolare Francesco Zanframundo - nel nostro caso, per fortuna, a parte aver sfondato la vetrina, quello che io definisco il nostro “ladro gentiluomo” ha preso qualche centinaio di euro dalla cassa, senza prendere o danneggiare altro. Temo sia stato qualcuno che conosce il locale, perché è andato a colpo sicuro. I danni maggiori sono stati alla vetrina, oltre ai disagi che ci siamo trovati ad affrontare quel giorno. C’è stato anche un danno di immagine, considerando che siamo dovuti stare per una settimana con una lastra di compensato prima di far sistemare la porta, oltre al danno morale». «Noi abbiamo fatto denuncia alla polizia, anche se devo sottolineare che ci sono volute cinque ore per poterla fare – aggiunge -. Ho dovuto chiamare mia madre per farla stare al locale, per poter andare io a fare la denuncia e in due abbiamo perso una giornata. Ci sono le immagini della videosorveglianza e si vede bene chi è stato. Spero davvero che lo prendano, anche perché se non lo fanno la questione diventa davvero assurda». E in merito a quanto potrebbero fare le autorità sottolinea: «Onestamente non ho molta fiducia che possano fare qualcosa. Da parte mia sto provvedendo, come privato, ad installare sistemi per proteggere il mio locale. La polizia, forse, dovrebbe gestire in modo diverso le proprie pattuglie, e controllare di più la nostra zona cercando di sventare i furti, in quanto questa zona è senza controllo. Nonostante, di prima mattina, ci siano già pattuglie in giro, io sono stato avvisato alle 8.30 del mattino dal mio vicino, in pieno centro, a due passi dalla prefettura».

I controlli

Oltre ai controlli, che invocano quasi tutti, c’è chi propone altro. «La prima cosa da fare, per arginare il fenomeno – sottolinea Donato Cippone, storico commerciante barese - sarebbe informare e distribuire a tutte le attività commerciali, e imprenditoriali, la denuncia confidenziale, da non confondere con una denuncia anonima che non è idonea ad aprire formalmente un’indagine preliminare». «In questo modo – aggiunge Cippone – si andrebbe a lavorare sulla prevenzione, e non solo sulla repressione». E sul fenomeno, Cippone aggiunge: «In merito al discorso spaccate, furti, scippi, estorsioni, pizzo e quant’altro, questa volta, credo si debba partire dall’autocritica: noi commercianti siamo troppo omertosi. Dovremmo dare l’esempio e, con coraggio, collaborare molto di più con le autorità. Per quanto riguarda le istituzioni, faccio una critica al Comune in quanto nel “Documento Strategico del Commercio” il tema sicurezza e prevenzione è assente. Inoltre, trovo assurdo aver soppresso l’agenzia per la lotta non repressiva della criminalità organizzata».

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