Lavori informatici e stipendi: Bari in coda alla classifica delle città hi-tech, ma prova a risalire

Lavori informatici e stipendi: Bari in coda alla classifica delle città hi-tech, ma prova a risalire
di Riccardo RESTA
4 Minuti di Lettura
Martedì 1 Marzo 2022, 04:55

La pandemia ha fatto emergere, un po’ all’improvviso, il bisogno di digitalizzare il lavoro. Solo da un paio d’anni a questa parte si è iniziato a parlare di lavoro “It”, ovvero l’impiego telematico. Ma la sfida del telelavoro è uno degli obiettivi improcrastinabili nel medio-breve periodo. A scattare una fotografia dello stato attuale delle cose in Italia è il rapporto “Tech cities” febbraio 2022 di Experis, l’osservatorio di ManPower Group.

Bari in ritardo rispetto alle altre grandi città

Il quadro che emerge traccia i contorni del ritardo di Bari rispetto alle altre grandi città italiane. Innanzitutto per quanto riguarda la domanda di talenti “It”: a Bari solo il 3% delle figure professionali ricercate rientra in questa particolare categoria e la nostra città appare lontanissima da Milano (42%) e Roma (25%). La situazione del capoluogo pugliese è, da questo punto di vista, la peggiore in Italia, pur con oscillazioni non eccessive rispetto alle altre “tech cities”: Napoli è all’8%, Torino al 10%, Padova al 5% e Bologna al 10%.

Insomma, quanto alla ricerca di talenti da impiegare in un vero lavoro digitale, soltanto le due più grandi città italiane si distinguono per l’avvicinamento agli standard europei. Più frastagliata appare la questione se si valuta la situazione salariale legata i lavoratori con alte competenze digitali.

La domanda surclassa l'offerta

Nel rapporto si legge: «Davanti a una domanda che supera l’offerta, spesso le aziende sono costrette a “contendersi” i professionisti e a far leva sulla proposta economica per risultare più attrattive. I professionisti It sono caratterizzati da un’alta mobilità, infatti (seppure con alcune differenze evidenti tra un ruolo e l’altro) il tempo medio di permanenza in azienda pari a poco più di un anno. Rispetto ai dati osservati nel 2021 la Ral (retribuzione annua lorda, ndr) media oscilla tra i 25.000/30.000 euro per un profilo junior e i 40.000/60.000 euro per un profilo senior. La curva del salario annuo tende a crescere velocemente i primi 6-8 anni di carriera, per poi assestarsi».

La curva del salario medio


Da questo punto di vista, la provincia di Bari figura ancora tra i fanalini di coda, alla pari con Napoli: i due grandi capoluoghi del Mezzogiorno offrono ai lavoratori “hi-tech” una Ral che in media si attesta sui 33mila euro. Siamo su una media di ben 10mila euro superiore rispetto alla provincia di Milano, che ai lavoratori con elevate “skills” digitali offre uno stipendio annuo lordo di 43mila euro. Si accorcia, ma rimane comunque molto importante, anche la distanza rispetto alle altre importanti “tech cities” italiane: a Torino e provincia la retribuzione annua lorda è in media di 39mila euro, così come a Roma. Valore medio che scende a 37mila euro nelle province di Padova e Bologna.


Il perché di un divario così netto tra Milano e Bari può essere letto anche alla luce di una maggiore diversificazione delle figure professionali altamente qualificate dal punto di vista digitale nel capoluogo meneghino. «La provincia di Milano – è scritto nel rapporto - si distingue per la sua offerta caratterizzata da maggiori opportunità in tutti gli ambiti di mercato considerati e in particolare i profili in ambito sistemi, Erp e cloud; spesso, inoltre, le richieste di assunzioni sono legate a progetti di trasformazione digitale e rinnovamento delle infrastrutture It interne alle aziende. Proprio grazie alla sua offerta così vasta questa provincia, oltre a vantare il maggior numero di richieste, anche quella con la Ral media più alta, ovvero 43.000 euro, variando dai 40.000 euro medi dei Java e Full stack developer, fino ai 50.000 euro medi di retribuzione per i Cloud Architect».
Nel nostro territorio, invece, il settore è ancora in fase di sviluppo: «La provincia di Bari registra una Ral media di 33.000 euro e una richiesta di profili It in crescita, in particolare in ambito industriale e di consulenza, particolarmente interessante anche la nascita di molte start up di aziende di prodotto pugliesi».

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