La storica gelateria taglia: turno unico, in quattro a casa

La storica gelateria taglia: turno unico, in quattro a casa
di Elga MONTANI
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Mercoledì 5 Ottobre 2022, 08:53 - Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 07:43

Prime vittime del caro bollette a Bari. Il bar gelateria Ghiaccio Bollente a Santo Spirito è costretto a ridurre gli orari di apertura del locale. E a pagare le conseguenze immediate sono quattro dipendenti del bar più due esterni, rimasti a casa in seguito a queste decisione presa dal titolare del locale. Impossibile portare avanti gli attuali orari fino a sera inoltrata.

Lo sfogo del titolare

«Davanti al caro bollette siamo costretti a correre ai ripari sottolinea il titolare dell'attività Alfonso Florio -.

Non so se questa mia decisione possa essere giusta o meno, ma non ho potuto fare altro che ridurre gli orari di lavoro e licenziare/mettere in stand by quattro persone, oltre ai due extra». Il nuovo orario per Ghiaccio Bollente parte oggi, nella giornata di riapertura dopo un breve periodo di chiusura per ferie di una decina di giorni. L'attività sarà aperta al pubblico dalle 7 alle 14 con un turno unico, a differenza di prima quando restava aperta dalle 6 del mattino fino alle 24. La situazione, per un'attività che si occupa anche di produzione e vendita di gelato artigianale, non è delle più semplici in questo periodo.

La decisione a causa del costo dell'energia

L'aumento dell'energia elettrica pesa molto quando si utilizzano macchinari e si devono tenere frigoriferi accesi h24. «Noi facciamo produzione di gelato artigianale e per produrre il gelato, e mantenere anche tutte le materie prime in frigo, i costi sono diventati insostenibili - aggiunge Florio -, non riusciamo davvero più a pagare. Le ultime bollette arrivate sono di oltre 7mila euro e diventa davvero impossibile far fronte a certe cifre. Da maggio abbiamo pagato una bolletta da 4mila, una da 5mila e ora questa da 7mila, contro i 1.200/1.300 euro dello scorso anno. Già quelle cifre erano difficili, quelle di quest'anno sono impossibili». Una scelta quella fatta da Florio che dovrebbe permettere all'attività di respirare e sopravvivere, sperando in un intervento del nuovo Governo. La crisi legata al caro bollette non sta davvero risparmiando nessuno, se consideriamo che stiamo parlando di un locale storico del quartiere, presente a Santo Spirito dal 1987. «In questo modo riusciamo a recuperare circa diecimila euro al mese sottolinea il titolare di Ghiaccio Bollente considerando i quattro stipendi, l'unico turno di lavoro, la mancata produzione di gelato a cui rinunciamo, in quanto nelle aperture serali ciò che si vende di più è il gelato. Purtroppo, dobbiamo rinunciare a vendere il gelato per risparmiare sulla produzione che ha ormai dei costi insostenibili».

Un risparmio da un lato, che porta però a delle conseguenze dall'altro. «Noi così ci perdiamo in termini di immagine aggiunge Florio -. Siamo una realtà importante sul territorio, e cercheremo comunque di trovare una soluzione per accontentare i clienti, facendo magari quel minimo di produzione necessaria a poter fare l'asporto». «Purtroppo, non ci sono segnali positivi conclude -. Nessuno può dirci ora quando finirà questa situazione. Se avessimo saputo, ad esempio, che dovevamo stringere i denti fino ad ottobre avremmo fatto il sacrificio, ma siamo di fronte ad una totale assenza di comunicazione e non si vede una fine. Dopo 35 anni, ho una certa esperienza. Il Governo ora non c'è e non possiamo sperare in aiuti immediati, per cui ci chiudiamo a riccio e cerchiamo di sopravvivere. Sono situazioni che comunque possono cambiare da oggi a domani, per ora abbiamo deciso di mettere in atto tale modifica oraria, poi vedremo come va. Io sto avendo il coraggio di fare questo, ma questo problema riguarda un po' tutti. Si rischia che il prossimo passo sia la chiusura».

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