La sfida dei clan allo Stato: ogni sera esplosione di fuochi d'artificio

La sfida dei clan allo Stato: ogni sera esplosione di fuochi d'artificio
di Elga MONTANI
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Mercoledì 5 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 01:06

I fuochi d’artificio al quartiere Libertà di Bari sono un fenomeno che ormai avviene ogni sera. Al punto che chi abita tra le vie del quartiere quasi non ci fa più caso. Anche se vengono sparati all’improvviso in mezzo alla strada, come accaduto solo qualche giorno fa in via Brigata. Chi si stupisce sono ancora i baresi che si trovano a passare per le vie e a ritenere poco sicuro che alle 21 di una sera qualunque qualcuno possa ritenere normale sparare fuochi di artificio tra le auto che passano.

L'ultimo episodio lunedì

Nella serata di lunedì, sempre ad un orario inusuale, intorno alle 20.30, si è ripetuto lo stesso episodio.

Di botto le case dei baresi del quartiere si sono illuminate di colori, e il rumore assordante ha invaso il quartiere. Un fenomeno che, come detto, non desta più stupore, piuttosto rassegnazione, e non solo al quartiere Libertà, ma in diverse zone della città dove di solito intorno a mezzanotte c’è sempre qualcuno che sembra avere qualcosa da “festeggiare”. Nel mese di luglio addirittura, sempre al Libertà, un cittadino aveva denunciato che in pieno giorno c’era chi sparava fuochi d’artificio nel bel mezzo della piazza del Redentore. Mentre ad agosto, nella zona di parco Due Giugno si era verificata una situazione analoga a quella descritta in via Brigata e accaduta pochi giorni fa. Fuochi d’artificio erano stati posizionati in strada e sparati nelle prime ore della serata, bloccando il traffico. E solo poche settimane fa, proprio con i fuochi d’artificio, a Bari Vecchia, era stato accolto uno dei killer di Michele Fazio, libero dopo aver scontato la propria pena. Un fenomeno davvero fuori controllo, nonostante le azioni messe in campo dalle diverse forze di polizia e dall’amministrazione comunale.

Un fenomeno fuori controllo

C’è chi ritiene che tale fenomeno sia strettamente legato alla criminalità organizzata cittadina, che utilizzerebbe i fuochi per comunicare a distanza tra i diversi quartieri. Non solo quindi festeggiamenti non autorizzati, come spesso accade che venga dichiarato nel momento in cui qualcuno viene colto sul fatto, ma anche qualcosa di più profondo e radicato nel territorio. Interrogato da un cittadino durante una trasmissione su una televisione locale nei giorni scorsi, il sindaco Decaro ha dichiarato al riguardo: «Ci sono tanti cittadini nella nostra città che provano piacere nello sparare botti illegali e creano poi problemi alle persone e agli animali domestici. Qualche giorno fa c’è stato un episodio lunghissimo nella città vecchia, probabilmente legato a qualche comunione, qualche compleanno, in tanti purtroppo festeggiano qualunque cosa con i botti illegali. Polizia di Stato e carabinieri intervengono, ma se non abbiamo le immagini molte volte diventa difficile individuare i responsabili in quanto ci si trova a dover sorprendere i colpevoli nel momento in cui accendono i fuochi». Nel mese di settembre dello scorso anno, il sindaco stesso aveva chiesto al prefetto di convocare un incontro del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica proprio per discutere dei roghi e del fenomeno dei fuochi pirotecnici illegali, che già allora imperversavano per la città. In quell’occasione Decaro sottolineava: «Per entrambi i fenomeni si registra, purtroppo, una preoccupante escalation che, oltre al disturbo della quiete pubblica, determina un impatto negativo sull’ambiente, per non parlare dei risvolti criminali che sottendono i due fenomeni». Risultato dell’incontro era stata la messa a punto una strategia di controllo «mirata e sinergica», da effettuare anche con l’utilizzo di droni. Una strategia che, forse, visto il proseguire del fenomeno non ha portato i frutti sperati.

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