Emergenza criminalità, il questore Bisogno: «Collaborazione e denunce contro furti e aggressioni»

Emergenza criminalità, il questore Bisogno: «Collaborazione e denunce contro furti e aggressioni»
di Elga MONTANI
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Venerdì 15 Luglio 2022, 05:00

Droga, spaccate, furti, aggressioni, baby gang: i diversi episodi verificatisi negli ultimi mesi a Bari hanno contribuito ad aumentare la percezione di insicurezza della cittadinanza. Il questore Giuseppe Bisogno analizza la situazione, spiegando il lavoro che ogni giorno la polizia di Stato svolge per garantire il controllo e la prevenzione dei fenomeni.


Qual è la situazione reale a Bari dal vostro osservatorio? C’è emergenza?
«Su questo argomento voglio precisare che, dal mio punto di vista, non c’è mai stata un’emergenza a Bari. Ritengo che ci siano problemi, e anche tanti, ma non si può ritenerli un’emergenza. La nostra città vive delle situazioni delle quali le forze dell’ordine e la magistratura, e tutte le istituzioni, si stanno occupando, e di cui sempre di più si occuperanno».


Tra i fenomeni che hanno destato maggiore preoccupazione ci sono le spaccate. Cosa ne pensa? In che modo si può prevenire?
«Abbiamo vissuto un mese circa in cui sono state numerose le spaccate. Ciò che i malfattori hanno portato via, e di cui hanno beneficiato, è stato sempre minore rispetto al danno provocato. Il che, anche per chi non è competente, dimostra che tipologia di delinquenza sia. Questi fatti ci hanno indotto a pianificare ulteriori servizi, abbiamo fatto attività intensa di investigazione, e alcune persone, per lo più non italiane, sono state arrestate. Però per questo tipo di furto, evidentemente, non si rimane in galera a lungo. Pertanto, è ragionevole immaginare che qualche altro colpo sia stato fatto, e altri ce ne saranno. Il sindaco ha iniziato a fare una mappatura dell’apparato di videosorveglianza, per capire dove possono essere posizionare altre telecamere. Gli esercenti sono stati sensibilizzati a fare la loro parte, con difese passive più adeguate e sistemi di allarme. L’appello alla cittadinanza è sempre il solito: un rumore, una presenza che desta sospetto o altro vanno segnalati. Meglio una chiamata in più che in meno».


Non ci sono state solo le spaccate, però. Diverse sono state le aggressioni, anche in centro. Cosa ne pensa?
«Questi episodi, che spesso hanno visto vittime delle ragazzine, sono stati da noi attenzionati. Ce ne siamo occupati spesso anche rincorrendo i fatti in quanto, per tanti motivi, a volte non sono stati subito denunciati, mentre in altre occasioni non si è voluto sporgere denuncia. Questi episodi sono più difficili degli altri, avendo per protagonisti dei minori. Del minorile, le istituzioni di Bari si stanno occupando. Nei prossimi giorni ci saranno incontri con le diverse istituzioni per vedere se è possibile fare qualcosa di più. Abbiamo poi avuto diversi episodi in piazza Moro e in piazza Umberto, e l’episodio di cui si è parlato molto avvenuto al parco Rossani. Abbiamo pianificato dei servizi con i carabinieri, la guardia di finanza e la polizia locale. Soprattutto in termini di prevenzione. Ma bisogna fare di più e lo faremo. Non possiamo dimenticare che, ancora di più in questo periodo, dobbiamo anche occuparci delle truffe agli anziani, un fenomeno che, non solo a Bari, è in aumento. O gli episodi di violenza familiare e di violenza di genere. Il dato al riguardo è considerevole, e noi come questura facciamo molto, essendo anche titolari della potestà dell’ammonimento». 


In città, stando anche alle diverse operazioni avvenute, c’è anche il problema delle sostante stupefacenti.
«È una problematica importante, basta vedere l’operazione degli ultimi giorni. Parliamo di un elevato e importante traffico e spaccio di stupefacenti. Un fenomeno che porta denaro agli spacciatori e danni enormi ai consumatori abituali e alle loro famiglie. Sappiamo benissimo cosa può esserci dietro la necessità di procurarsi la droga, anche a carico della famiglia».


In merito ai controlli, in parchi e giardini, i cittadini spesso chiedono un presidio fisso. Potrebbe davvero essere una soluzione?
«Il presidio fisso può avere una sua utilità, ma è come uno spaventapasseri. Se la distesa dell’area è molto ampia, non riesce a coprire tutto il territorio. Personalmente, credo di più ad un servizio di controllo mobile, che possa, attraverso unità operative, vigilare un ambito territoriale più ampio, e vigilarlo tutto. I luoghi di frequentazione dei giovani, i luoghi di aggregazione, sono diventati luoghi nei quali ci possono essere molestie o minacce. Purtroppo, se ci sono gruppi di soggetti che hanno deciso di passare la loro serata andando a infastidire qualcuno, è ovvio che lo fanno dove ci sono persone. È chiaro che cerchiamo di controllare aree come il parco della Rossani con una presenza più statica, rassicurando le persone perbene che vogliono godersi quegli spazi, e allontanando i malintenzionati».


Questione movida. Anche a Bari può essere considerato un problema?
«Bari è una città in cui la movida c’è più nelle altre stagioni. Abbiamo avuto delle situazioni nei mesi passati, nel quartiere Murat, dove ci sono locali e vie in cui i giovani si riuniscono la sera. I residenti spesso hanno lamentato e denunciato la cosiddetta “mala movida”. Siamo stati spesso in zona, alcune limitazioni sono state previste dall’amministrazione comunale, ma nella stagione estiva questo problema va a diminuire».


La città di Bari in questa estate è stata e sarà teatro di grandi eventi. Come queste situazioni incidono sulla sicurezza?
«Abbiamo avuto diversi eventi, da Battiti Live a Vasco Rossi, da Cremonini a Ultimo, fino al Medimex con i Chemical Brothers. Quando c’è un gran numero di persone, la nostra attenzione è elevata. Questi eventi richiedono prima di tutto, da parte degli organizzatori, un piano adeguato, una predisposizione sia dal punto di vista delle strutture che della safety. Noi facciamo sopralluoghi, interviene la commissione di vigilanza sui pubblici spettacoli, e poi viene fatto un tavolo tecnico presieduto dal questore in cui pianifichiamo tutti i servizi. La tenuta dell’ordine pubblico, almeno finora, l’abbiamo avuta. Stiamo anche attenzionando sempre di più la fase di afflusso e deflusso degli spettatori. L’attenzione verso i grandi eventi è parte del nostro impegno, soprattutto dopo piazza San Carlo a Torino».


Questione personale. Molto spesso si dice che le forze dell’ordine non sono abbastanza. Qual è la situazione a Bari? 
«La polizia di Stato nell’ultimo anno ha avuto rinforzi. Un mese fa, io ha avuto altri 30 poliziotti. Le forze ci sono. Personalmente credo che siamo messi bene, avendo non solo quantità ma qualità. Abbiamo personale di grande esperienza, anche se questo implica una media di età un po’ più elevata. Importante evitare comunque sovrapposizioni, con un adeguato coordinamento».

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