Barese, provvedimento interdittivo antimafia a concessionaria del servizio di refezione scolastica

La misura della Prefettura di Napoli coinvolge diversi Comuni ed enti

Barese, provvedimento interdittivo antimafia a concessionaria del servizio di refezione scolastica
Barese, provvedimento interdittivo antimafia a ​concessionaria del servizio di refezione scolastica
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Lunedì 24 Gennaio 2022, 17:09 - Ultimo aggiornamento: 17:10

Un provvedimento interdittivo antimafia è stato adottato dalla Prefettura di Napoli nei confronti della società Capital srl, concessionaria del servizio di refezione scolastica nelle classi a tempo pieno di diversi Comuni d'Italia tra i quali Terlizzi, nel Barese.

Lo rende noto il Comune di Terlizzi, spiegando di aver ricevuto questa mattina la comunicazione, indirizzata anche ai Comuni di Afragola, Ancona, Arzano, Casoria, Frattaminore e Napoli e ad altri enti pubblici che hanno stipulato contratti di appalto con la società Capital, lo Stato maggiore dell'Esercito, direzione in intendenza di Roma, il Ministero della Difesa, direzione generale di commissariato e di servizi generali di Roma, il reparto tecnico amministrativo della Guardia di Finanza Liguria, l'Istituto Tumori Pascale di Napoli, gli ospedali Santobono Pausilipon e Cardarelli di Napoli, la Asl di Chiavari e l'Università Politecnica delle Marche.

«Informazioni in merito ai servizi contrattualmente effettuati»

La Prefettura di Napoli vuole «raccogliere informazioni in merito ai servizi contrattualmente effettuati» dalla Capital - spiega il Comune - «al fine di consentire la verifica della sussistenza dei presupposti per l'applicazione delle misure straordinarie di gestione, sostegno, monitoraggio delle imprese».

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In particolare, la Prefettura di Napoli chiede che si segnalino «i contratti per i quali sussista l'urgente necessità di assicurare il completamento dell'esecuzione degli stessi, ovvero la loro prosecuzione al fine di garantire la continuità di funzioni e servizi indifferibili per la tutela di diritti fondamentali, nonché per la salvaguardia dei livelli occupazionali o dell'integrità dei bilanci pubblici».

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