«Sono quasi a casa. Sto arrivando». Le ultime parole di Lucrezia

«Sono quasi a casa. Sto arrivando». Le ultime parole di Lucrezia
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Giovedì 27 Aprile 2023, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 20:52

«Sono quasi a casa. Sto arrivando». Sarebbero state queste le ultime parole che Lucrezia Natale ha detto ai genitori pochi minuti prima dello schianto sulla strada provinciale 231. È la vittima più giovane dell'incidente. La ragazza, anche lei di Bitonto, aveva 16 anni. Frequentava il terzo anno del Liceo Carmine Sylos della sua città, era iscritta all'indirizzo economico-sociale.

Il dolore a scuola

«La dirigente scolastica, professoressa Francesca Rosaria Vitelli, e la comunità tutta si riunisce attorno alla famiglia colpita dall'improvvisa scomparsa di Lucrezia, alunna del terzo liceo, durante il tragico incidente stradale». È il breve messaggio di cordoglio che si legge sulle pagine social della scuola.

A ricordare il piccolo angelo volato in cielo troppo presto con parole strazianti, sono due delle amiche più intime. «Sono cresciuta insieme ad Ezia sin dalla terza elementare - ha detto Doriana, sua compagna di classe -. Voleva fare la criminologa o essere una militare. Mi mancherà tantissimo». «Aveva tantissime ambizioni - ha raccontato Dania - e una forza ineguagliabile, la stessa che molte volte manca agli adulti. Sorrideva sempre, era raro vederla piangere».


Era una sorta di "supereroina" per i suoi amici, sembrava avesse sempre la soluzione a qualsiasi problema ed era pronta a tendere la mano per farli rialzare nei momenti più difficili. La voce di Dania è mozzata dalla commozione e dai sospiri, pesanti quasi più di un macigno per un dolore così profondo da non poterlo sopportare. Ma vuole ugualmente condividere uno dei dettagli più toccanti. Ha svolto il compito di italiano, ieri, insieme ai suoi compagni di classe. «Le tracce erano pronte già da tre giorni, quindi la professoressa non avrebbe mai potuto sapere quel che sarebbe accaduto. Una di queste, l'unica che ci è stato detto di svolgere per via del dolore che stiamo vivendo, ci chiedeva di descrivere cosa fosse per noi la morte dei nostri cari. Ho parlato di Ezia - ha concluso Dania-, alla fine del testo ho scritto che da oggi in poi vivrò due vite, una per me e una per lei». Scriveva un grande poeta della letteratura italiana, Francesco Petrarca, che "la vita fugge e non si ferma neanche un istante, e la morte ci rincorre rapidamente". A volte, è più veloce della vita stessa spezzandola inaspettatamente. E non c'è verità o parola che possano lenire il dolore, soprattutto della famiglia. «Non c'è morte, c'è cambiamento», ha scritto sui social Francesco, fratello maggiore di Lucrezia. «Mi mancherai profondamente, sorella mia. Ti porterò nel cuore per sempre. Sarai il mio angelo custode dal paradiso».
M.C.T.
 

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