Furto dei tesori di San Nicola: il ladro patteggia, sconterà due anni in cella

Furto dei tesori di San Nicola: il ladro patteggia, sconterà due anni in cella
di Nicola MICCIONE
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Mercoledì 25 Gennaio 2023, 10:03 - Ultimo aggiornamento: 10:11

Ha patteggiato 2 anni di reclusione che dovrà scontare in cella. Il 48enne tunisino Farid Hanzouti, parcheggiatore abusivo senza fissa dimora, è l'autore del furto dei tesori della statua nella Basilica di San Nicola commesso nella notte tra il 21 e il 22 marzo 2022.

 

Cosa successe

Fu accusato di aver rubato un anello in oro, l'evangeliario con le tre sfere d'argento e un medaglione contenente una fiala della sacra manna, strappati dalle mani della statua del santo di Myra nella Basilica di Bari. Il ladro, identificato grazie ai video delle telecamere di sorveglianza, fu fermato in un casolare. Farid Hanzouti, 48enne di nazionalità tunisina residente a Bitonto, assistito dall’avvocato Maurizio Rogliero, ha patteggiato una condanna a 2 anni di reclusione, senza sospensione della pena.

Dallo scorso 24 marzo si trova in carcere, a Bari. Le indagini della Polizia, coordinate dal pubblico ministero Angela Maria Morea, tramite le immagini di videosorveglianza, avevano accertato che l'uomo alle 03.04 circa aveva scavalcato «dalla grata posta tra la torre campanaria e il palazzo priorale», della Basilica. Alle 05.30, infine, «la fuga dello stesso» in sella ad una bicicletta. I poliziotti si adoperarono subito nella ricerca dell'uomo, rintracciato in un casolare nel quartiere Japigia di Bari. Nel quartiere popolare a Bari la polizia aveva ritrovato poco dopo il furto l’anello sacro, le tre sfere con l’evangelario e il medaglione con una fiala della cosiddetta “manna”, rubati alla Statua di San Nicola.

Il casolare era lo stesso dove la polizia aveva trovato il 48enne tunisino Farid Hanzouti.

Gli inquirenti avevano raccolto prove schiaccianti sull'uomo arrestato: fotogrammi della notte del furto all'esterno della Basilica, impronte digitali, denaro e oggetti trovati nel casolare dove si nascondeva e anche la refurtiva ritrovata nello stesso luogo. Le indagini successive hanno poi accertato che le monete trafugate in chiesa sarebbero state usate per giocare alle slot machine.

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