«Duecento nuovi assunti, e non so dove metterli». Bari, la giustizia e gli spazi per la legge: parla il presidente della Corte d'Appello, Cassano

«Duecento nuovi assunti, e non so dove metterli». Bari, la giustizia e gli spazi per la legge: parla il presidente della Corte d'Appello, Cassano
di Beppe STALLONE
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Domenica 9 Gennaio 2022, 10:09 - Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 12:12

Riannodiamo le fila della ultradecennale vicenda dell’edilizia giudiziaria a Bari ripartendo dallo scorso anno e cioè dalla visita di fine settembre che il ministro della Giustizia Marta Cartabia fece a Bari. La ministra ebbe modo di incontrare i responsabili dei vari uffici giudiziari e i luoghi dove si amministra la giustizia nel capoluogo pugliese. E i temi fondamentali da lei trattati furono: l’edilizia giudiziaria e l’istituendo Ufficio del Processo. Quest’ultimo, in pratica, è un ufficio di staff per il magistrato. All’indomani della visita della Ministra, in un’intervista, su queste colonne al presidente della Corte d’Appello di Bari Franco Cassano, fu chiesto se ritenesse la creazione dell’Ufficio del Processo un fatto positivo o no. Il Presidente rispose: «Sicuramente implica un assetto diverso da quello attuale a cominciare dal problema degli spazi. Bisognerà capire come verranno distribuiti fra i vari uffici, che sistemazione avranno». A distanza di 100 giorni ecco la domanda, leggermente riformulata. 

Presidente Cassano, con l’istituzione dell’Ufficio del Processo è previsto l’arrivo di diverse unità lavorative: a che punto siamo?
«I concorsi si sono svolti, adesso dovrebbero essere in fase di svolgimento le prove orali e per fine gennaio dovrebbero essere assunti i nuovi arrivati». 
Quanti ne arriveranno in Corte d’Appello?
«Ora abbiamo il problema di dover ospitare 83 persone che non so dove mettere. Poi altre 110 circa ne sono previste in Tribunale».
Quindi si prevede il pienone nel palazzo di piazza De Nicola.
«Nel palazzo di giustizia di piazza De Nicola arriveranno circa 200 persone e non so dove allocarle».
Presidente, in attesa dei nuovi assunti, sono arrivate almeno le dotazioni informatiche necessarie perché quelle unità possano svolgere il loro lavoro? 
«Le stanno acquisendo. Arriveranno sicuramente».
Presidente, ma è possibile che in un palazzo ampio come quello di piazza De Nicola non si riescano a trovare spazi idonei per ospitare le unità dell’Ufficio del Processo?
«Stiamo facendo i salti mortali per trovare degli spazi, delle sistemazioni. È chiaro che dovremo sistemare le persone in tre o in quattro in una stanza». 
Tenendo presente i distanziamenti imposti dalle misure anti-Covid.
«Infatti, dobbiamo tenere conto anche di quello».
Terzo e quarto piano entrambi pieni?
«Abbiamo fatto varie ricognizioni. La Corte d’Appello è dislocata sul terzo e sul quarto piano, oltre ad avere alcuni ambienti al piano terra. Di fatto verrebbero sistemati lontano dai giudici. Dovrebbero aiutare i giudici, ma di fatto saranno ubicati molto lontano dai magistrati con cui dovrebbero lavorare. È una situazione molto strana, molto particolare».
Presidente Cassano, sembra particolarmente pessimista.
«Per quanto riguarda la logistica sì. Per quanto attiene l’aiuto che queste unità lavorative potranno dare, dipende dalla qualità delle persone che verranno assunte. Bisogna capire qual è il livello di partenza. Sarà necessario formarli».
Ci vorrà altro tempo quindi.
«Ci vorranno almeno un paio di mesi e poi vedremo». 
Presidente Cassano, 100 giorni fa era stato dato per quasi imminente il trasferimento di alcuni uffici di viale Dioguardi dalla Torre A, dove sono allocati ora, alla Torre B. Ha notizie a riguardo?
«Nessuna novità, tutto fermo. Noi non abbiamo alcuna comunicazione, poi non so se dietro le quinte si stia muovendo qualcosa. Ma, al momento, non hanno dato alcuna comunicazione agli uffici che riguardi l’acquisizione della seconda torre e neanche di lavorazione perché ci sarebbero poi da realizzare un sacco di lavori. Quindi non sappiamo quando si potrà utilizzare quella torre. Là dovrebbero andare Procura e Tribunale di Sorveglianza e questo consentirebbe alla Corte d’Appello di poter utilizzare qualche stanza in più, proprio per ospitare quelli che ora arriveranno per l’Ufficio del Processo. È tutto un incastro. ma per è ora tutto fermo». 
Presidente, per concludere, ci sono novità per il futuro Parco della Giustizia?
«Ancora meno». 

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