Fiera del Levante, Conte taglia il nastro e parla di lavoro e AV per il Sud

Fiera del Levante, Conte taglia il nastro e parla di lavoro e AV per il Sud
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Sabato 14 Settembre 2019, 19:52 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 14:50

«Mai come adesso il Sud ha l'occasione di essere al centro dell'agenda politica italiana ed europea. Il tema sarà parte integrante del patto con l'Europa che ho proposto mercoledì a Bruxelles». Lo ha detto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Bari nel suo discorso per l'inaugurazione della 83esima edizione Fiera del Levante che si chiuderà il 22 settembre.

Il Premier ha in particolare annunciato un piano straordinario per il Mezzogiorno con l'avvio di «un'operazione di ampio respiro per colmare il gap infrastrutturale con il potenziamento della rete ferroviaria, sia per quanto riguarda l'Alta Velocità sia il trasporto pubblico locale". Il Governo, inoltre, «investirà di più e meglio sulla filiera dell'istruzione, fino a una massima integrazione tra il sistema pubblico della ricerca e le esigenze imprenditoriali».
«Mi impegno a dare massima attenzione la candidatura di Bari per il G20 che l'Italia ospiterà tra due anni - ha detto ancora Conte - e lo devo alla comunità pugliese di cui anche io faccio parte, che è sempre stata molto operosa. E lo devo ai suoi vertici, il Governatore Emiliano e il Sindaco Decaro, che hanno sempre dimostrato grande lealtà e correttezza istituzionale, grande senso di responsabilità».



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Il Governatore di Puglia, Michele Emiliano, si è soffermato invece sulle problematiche ambientali e di lavoro. «Lo sviluppo economico e l'occupazione non possono arrivare a discapito del rispetto dell'ambiente e della salute umana - ha detto - soprattutto perché a Taranto e Brindisi non si può proseguire come si era cominciato, ci deve essere un cambio radicale. Se la magistratura sequestra la gru e il pontile dove sono morti in modo identico a distanza di pochi anni due meravigliosi ragazzi, e se l'altoforno 2 è stato sequestrato perché ancora oggi è nelle stesse condizioni per le quali provocò altre morti, la soluzione non può essere scaricare il carbone dell'Ilva al porto di Brindisi e portarlo a Taranto con migliaia di camion o aggiustare alla meno peggio una fabbrica vecchia e pericolosa. Questa sarebbe una pazzia. Noi pugliesi non siamo più disposti a morire per lavorare. Preferiamo vivere, sia pure con meno».
 

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